Ignazio Fresu - Visual artist

Quando l'arte incontra il design e l'innovazione


Ignazio Fresu noto visual artist italiano nato nel 1957 a Cagliari e successivamente trasferito a Firenze nel 1975 per frequentare l'Accademia di Belle Arti, in questa città ha avuto inizio la sua carriera artistica.

Da anni vive e lavora a Prato, la sua attività espositiva è molto intensa e si svolge in Italia e in varie nazioni.

Per realizzare le sue opere l'artista si serve di scarti delle lavorazioni industriali e di residui delle attività di consumo.

Tra le sue opere più celebri locali ritroviamo: 'Ombre' al Serraglio, 'Cento Scale' nel Giardino del Tiglioso.

 

Cosa è la visual art? Come si trasmette al pubblico?

"Per 'visual art' si intendono quelle forme d'arte che una volta venivano indicate distinguendole da tutte le altre forme artistiche come 'belle arti', ma in una accezione più contemporanea, in quanto fa uso di quei materiali, tecniche e forme che appartengono al nostro presente pur conservando un rapporto privilegiato, anche se non univoco con la vista. Nel mio lavoro prediligo l'installazione ambientale che più che 'trasmettere al pubblico' permette una maggiore reciprocità comunicativa con chi la 'abita'.

 
 

Che ruolo hanno guadagnato l'arte digitale e la new media art in questi anni?

"L'arte digitale si compone di tanti aspetti che vanno dal semplice supporto applicativo, alla realizzazione di opere immateriali, ai certificati NFT, fino al postdigitale: ovvero il superamento dei new media art, net art, software art, realtà virtuale, eccetera. Questo ha sancito una trasformazione profonda dei modelli di comunicazione e di gestione che non può che determinare l'inizio di una nuova epoca di umanizzazione delle tecnologie digitali attraverso un gioco di sistemi digitali, biologici, culturali e spirituali. L'esperienze sviluppate in questi anni dell'arte digitale e la new art, oggi si evolvono a metà strada tra l'elaborazione digitale dell'artefatto e lo studio materico dell'oggetto fisico. L'obbiettivo è quello di rispondere alla necessità di una esplorazione diversa dal digitale, che considera anche gli aspetti estetici, poetici e antropologici delle tecniche e dei materiali che esso adotta."

 

Quale tra le tue opere è la più significativa?

"Senz'altro è sempre l'opera in fase di realizzazione, se non altro perché altrimenti non avrei lo stimolo e l'urgenza di farla. Inoltre c'è un tema che mi accompagna da molti anni e ha preso forma in tante delle mie installazioni ad esso dedicate: il libro. Oggetto materiale che, nonostante sia stato in parte soppiantato dai nuovi media, suggerisce una fusione organica tra materiale e immateriale che supera la nozione classica di digitale e al contempo oltrepassa i confini dell'oggetto."

 
 

Che cambiamento ha subito la visual art dopo l'avvento dell'era Postdigitale?

"Credo che l'arte visiva, sin dai suoi albori, sia sempre stata espressione del proprio tempo e abbia avuto un'evoluzione parallela, quando non anticipatrice del pensiero, delle conoscenze, delle tecniche dell'uomo e sia per questo intrinsecamente legata a tutte le attività umane. Per cui ritengo che l'avvento del digitale, dalla computer grafica alla rivoluzione d'Internet, fino al post-digitale, dove finzione e realtà, vita e spettacolo, influenzi tutto il mondo dell'arte, anche quelle forme che appaiono distanti e non ne sono diretta espressione. La tecnologia digitale ha avuto il grande merito di democratizzare la comunicazione e introdurre una estesa interattività fino ad ora sconosciuta, oggi la tecnologia permea le nostre vite e la comunicazione non è soltanto diretta ma anche iper-contestuale. Questo cambiamento è per me un incitamento a perseguire il massimo d'interazione con il pubblico perché il visitatore, nel suo esser-ci, divenga il protagonista assoluto, il personaggio principale delle mie installazioni attraverso lo spazio ambientale."

Per approfondimenti:
www.ignaziofresu.it

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Lorenzo Napolizzi - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 15/4/2021

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