L'arte di Giambaccio


Giovambattista Giannangeli, in arte Giambaccio, nasce nel 1970 a Firenze, dove vive e lavora.

Ha svolto la professione di avvocato fino al 2017, prima di dedicare interamente la sua vita all'arte, egli dipinge, scolpisce... inventa.

Giambaccio ha partecipato a varie mostre personali e collettive in Italia e all'estero, a Firenze ha esposto a Fabbrica Europa nel 2010 e al Palazzo della Regione nel 2011, e assieme ad altri artisti dell'Oltrarno, ha partecipato alla campagna del futuro sindaco Renzi esponendo le sue tele sui van elettrici elettorali.

Come nasce la passione per la pittura e per l'arte?

'Ho svolto la professione di avvocato per la prima parte della mia vita, schiacciato da una sensazione di 'non definizione' delle possibilità che percepivo interno a me, come se le scelte prese avessero interferito nel cammino che mi si sarebbe dipanato innanzi. L'arte è arrivata con un effetto sorpresa che non mi aspettavo, come un sogno dal quale non volevo (e non voglio) svegliarmi. Giungere all'arte in età adulta e con una diversa professione già avviata, non mi ha impedito, all'inizio inconsciamente, poi via via con sempre maggiore consapevolezza, di struttura un contesto favorevole alla realizzazione di una ipotesi diversa da quella che da avvocato mi ero prefigurato. Fare arte è la cosa che più mi piace e ho la ferma intenzione, di dedicarvi la parte restante della mia esistenza'.

 

Quali sono le tue influenze artistiche alle quali ti ispiri?

'Tutto ciò che mi fa pensare: ganzo questo, forte come lo ha fatto. Quindi un po tutta l'arte, dai geroglifici delle caverne all'arte contemporanea. Ovviamente per le mie radici fiorentine, ho una estetica umanistica, antropomorfa e guardo a ciò che gira intorno alla nostra umanità'.

 

Come definiresti il concetto di arte?

'L'atto dell'immaginazione è un luogo inespugnabile, ciò che fa una fantastica e rivoluzionaria esperienza estetica ed allucinogena, senza l'aiuto di alcun farmaco. L'artista dovrebbe essere considerato un uomo sacro, como lo sciamano nelle società animista, perché si muove in uno spazio percettivo, sensoriale e mentale dove, se è capace, e se ha fortuna di 'starci dentro', può vivere l'esistenza al massimo delle possibilità concesse, e cioè: libero di fare ciò che più gli piace, come meglio gli pare'.

 

Che tipo di studio e progetto fai quando realizzi una scultura?

'Lavoro sempre col riciclo, ferro, legno, plastica, materiali sintetici, ciò che è stato buttato via e che recupero, quindi realizzo sul 'positivo'. Per la fase esecutiva non seguo regole precise, dipende, a volte parto direttamente da un'idea che ho in testa, senza nessun lavoro preparatorio, ma se mi viene richiesta una figura specifica può anche capitare che faccia modellini in plastilina, o addirittura che acquisti direttamente giocattoli, o pupazzi per riprodurne, a modo mio, fattezze e proporzioni. Per questo ho la casa piena di giocattoli e non l'ora, adesso che sto per diventare padre, che nasca la mia bambina per giocarci insieme. Credo che, dopotutto, optare per l'arte ne valeva la pena'.

 
 

Per maggiori approfondimenti:
www.giambaccio.com


Lorenzo Napolizzi - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 20/5/2021

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