Nata a Montemurlo, avvocato ed artista, Eleonora ha scoperto di essere artista quando è riuscita a mollare i freni inibitori del dover essere, dei percorsi di vita impostati da tempo e sopratutto quando la creatività ha pervaso la sua immaginazione in un modo inaspettato.
Non è successo per caso, crede che l'imprinting all'arte provenga dalla madre, Elena Taiti una sarta anticonformista attiva dagli anni 50 agli anni 90.
Ha respirato il senso del colore nella sartoria, dopo un periodo di grande sofferenza fisica e interiore, Elena ha imboccato una direzione non convenzionale per elaborare delle ferite, lasciando andare la mente come se non fosse attaccata al collo, nacque così il progetto Le Scapate, attraverso la collaborazione con la fotografa Serena Gallorini.
Da allora Eleonora ha iniziato ad usare i suoi scatti dove compariva ferita, e senza testa, come materia per le sue opere, le foto del suo corpo le ha trasformate in installazioni e collage, in un percorso di autoanalisi in cui rifletteva sulla ferita e la malattia come un propulsore di energia da incanalare nella rinascita.
"Tuttescapate" ci racconta di Veneri contemporanee, donne dalla mente incontenibile, visionaria e libera, appunto Scapate (sost. femmi. formato da s-privata e capo: senza testa). E' un bassorilievo contemporaneo che si ispira alle composizioni triangolari dell'antichità, e nell'opera i corpi si muovono in pose anche scomposte, per spingere una figura, quella rossa, verso l'alto, come in tripudio di nascita. L'opera è realizzata con materiali che rendano il senso della profondità e della piacevolezza tattile. Il progetto vuole far riflettere sul corpo della donna, libera da stereotipi di bellezza standardizzata e perfetta ad ogni costo. La Scapata si mostra com'è, con i suoi difetti perché la sua testa non ha limiti, non ha confini. Penso che, facendo una trasposizione, i pratesi siano davvero 'scapati' nel senso positivo in cui io intendo, ovvero sono sempre stati capaci di creare nel settore dell'imprenditoria soluzioni e prodotti innovativi, guardando al futuro, accettato sfide e rischi in prima persona. Se la mente sa viaggiare oltre i confini dei nostri spazi limitati ci salva dalla noia e ci fa superare momenti bui come è stato quello del lockdown che abbiamo vissuto a livello planetario."
"Amo molto l'arte classica, mi piacciono gli impressionisti. L'arte però mi deve anche incuriosire e quindi il periodo della pop art è davvero quello in cui mi sarebbe piaciuto vivere. Non mi sono specificatamente ispirata ad un artista. Nel panorama femminile mi vengon in mente, pur con generi diversi nomi come Carla Accardi, Idelle Weber, Louise Bourgeois, e Niki de Saint Phalle."
"Ho in vista altre installazioni sempre sul tema delle Scapate, ma sto riprendendo anche altre idee, legate al mondo della moda e al pianeta Terra, a breve anche un libro".
Per maggiori approfondimenti:
www.eleonorasantanni.com
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Daria Derakhshan - ERBA magazine
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