La redazione di ERBA Magazine ha intervistato l'artista Giovanni Sanesi in previsione della Mostra Intravisioni a Prato nella Saletta Campolmi disponibile dall'8 al 29 dicembre.
Giovanni Sanesi nasce a Prato e fin da piccolo ama esprimersi artisticamente in più campi come pittura, scultura, musica e fotografia. Si diploma al Liceo artistico e per 10 anni frequenta gli studi di vari artisti, seguendo contemporaneamente gli studi in Filosofia. Partecipa a vari concorsi nazionali ed internazionali: VII Edizione Arte Laguna di Venezia, Biennale BJCM Mediterraneo, Agorà Gallery of Chelsea di New York e 'Taci anzi parla', promosso dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Attualmente vive e lavora a Prato.
"Questa mostra chiude un cerchio importante della mia carriera essendo un progetto che attinge al mio vissuto, parlando di relazioni e di come negli anni queste mi abbiano segnato, costruito e dato un senso, come artista e come persona. Il progetto stesso nasce dalla collaborazione di rapporti maturati nel tempo, sia professionali che umani. C'è un guardare indietro e restituire al mondo ciò che mi ha reso, chi sono per poi aprire un capitolo nuovo, questa è la mia prima mostra personale".
"Io e il mio curatore ci siamo divertiti molto durante la costruzione di questa mostra anche se non è stato facile cogliere il denominatore comune di tutte le opere. Abbiamo fatto un'operazione 'prismatica': quando un prisma viene colpito dalla luce lascia intravedere i colori fondamentali scomporsi, così abbiamo messo in dialogo l'identità, il tempo e le relazioni come i colori primari che caratterizzano i soggetti rappresentati. C'è la circolarità della Vita in questa mostra: l'esposizione si apre con il video 'Ad Libitum' che racconta la stratificazione del tempo e dei contatti, messo in dialogo col quadro di una coppia di genitori, perché innanzitutto siamo figli di una storia, nel bene e nel male. Proseguendo vediamo soggetti isolati che si specchiano nelle proprie domande esistenziali per poi arrivare alla stanza delle relazioni, che come finale ha necessariamente una storia vissuta che trasforma i soggetti stessi: questo si ricollega circolarmente all'inizio della mostra".
"Le mie opere non sono mai finite davvero, alcune tele per le ultime pennellate hanno dovuto aspettare anni: a volte non hai mai maturato abbastanza ciò che vuoi dire e quell'opera rimane incompiuta perché aspetta che tu viva interiormente quell'esperienza che vuoi raccontare. C'è un 'senza tempo' in alcuni momenti della vita, lo sai perché quelle immagini le ricordi nitidamente, e in alcune opere d'arte questo si vede. Ci sono cose che persistono oltre lo scorrere del tempo perché sono al di là di esso, io cerco di catturare nelle mie tele quei momenti eterni".
"Anni fa al proprietario di una casa in cui vivevo ho proposto lo scambio di un mio quadro per l'affitto del mese, ero al verde e non sapevo proprio come cavarmela. Si commosse e accettò il dipinto che rappresentava una casa in fiamma, ne era entusiasta. Anno dopo l'appartamento prese fuoco davvero!".
Per maggiori informazioni sulla mostra
Giovanni Sanesi - Mostra Intravisioni
Clara Carlesi - ERBA magazine
Punto Giovani Europa