La redazione di ERBA Magazine ha recensito la mostra in esposizione a Palazzo Pretorio di Pontedera, Andy Warhol. ICONS! La mostra è disponibile fino al 20 Marzo 2022.
In esposizione al Palp, Palazzo Pretorio di Pontedera, oltre 140 opere realizzate dal mentore del movimento della Pop Art, artista poliedrico: fotografo, regista, designer e illustratore.
Le sue opere iconiche celebri in tutto il mondo, uniche nel loro genere e riconoscibili a qualsiasi target di spettatore, arte istantanea.
Una grande produzione capace di rendere un comune oggetto della quotidianità in icona come la Coca Cola, la zuppa Campbell.
Durante la visione della mostra potremmo ammirare: serigrafie, stampe, fotografie, disegni, poster. Di spicco i lavori che resero noto l'artista come i ritratti delle celebrità, Liz Taylor e Marilyn Monroe.
Il percorso della mostra si suddivide in cinque sezioni:
Fame
Dedicata ad una fase molto delicata di Warhol, per un periodo l'artista si rinchiuse in casa a causa di problema di pelle, quel periodo triste lo portò alla ricerca osannata dei divi di Hollywood, per i quali Andy Warhol aveva tanta ammirazione.
Daily
Warhol amava accerchiarsi di tante persone nella sua Factory, era punto di incontro di influenze d'arte, cinema e musica. Qui potremo ammirare ritratti di amici, persone famose ma anche parenti e conoscenti. Arrivato a New York iniziò ad avere sin da subito successo e iniziò a lavorare per le riviste di moda super patinate come Vogue e Glamour.
Still Life
Una delle rappresentazioni più famose dell'artista, che rese l'arte serigrafica di un semplice oggetto di uso comune in arte: fu la zuppa Campbell.
Music
Warhol amava tanto il mondo della musica e si dedicò in prima linea alla realizzazione di copertine di album, fu anche manager dei famosi Velvet Underground, iconica copertina realizzata dall'artista con in primo piano una banana.
World's Life
Questa sezione parla dell'avvicinamento alla politica considerata amorale da Warhol, troviamo ritratti di politici come Mao e Kennedy. Andy Warhol trascorse del tempo a Napoli e venne catturato dalla sua vivacità ed accoglienza, la considerava la New York dell'Italia. Il Vesuvio era il simbolo di Napoli e lo rappresentò in maniera ripetuta in diversi colori. Per l'affetto che provava verso la città, grazie all'immagine del Vesuvio, iniziò ad occuparsi della questione ambientale.
Un racconto che non ci stancheremo mai di ascoltare di una vita che sprizzava di colore, gioia che scombussolò radicalmente il mondo dell'arte.
Per maggiori informazioni sulla mostra
Daria Derakhshan - ERBA magazine
Punto Giovani Europa