Il giro del mondo in 80 giorni

23, 24, 25 Gennaio 2009 - Teatro Metastasio

rielaborazione per marionette di
Carlo II Colla ed Eugenio Monti Colla
dall'omonimo romanzo di Jules Verne
musiche Corrado Gualtieri e Giuseppe Gremoli
trascrizione musicale a cura di Danilo Lorenzini

scene Franco Citterio
costumi Eugenio Monti Colla
direzione dell'allestimento di Carlo III Colla
luci Franco Citterio
direzione tecnica Tiziano Marcolegio


Il giro del mondo in 80 giorni, l'opera di Jules Verne riadattata al palcoscenico, un palcoscenico tutto animazione e fantasia, con una magnifica compagnia di burattini tutti colorati e decorati nei minimi particolari, dall'abbigliamento che ripropone fedelmente i luoghi in cui il viaggio li porta, ai loro movimenti eseguiti con il tradizionale metodo dell'atto ponte, ma con una maestria e una simpatia tutta nuova ai nostri occhi abituati alla finzione tridimensionale che ci stupisce solo per l'incredibile fedeltà alla realtà. Ma quando andiamo a teatro non ci andiamo per sognare?

Lo spettacolo, in sole 18 scene, ci riporta alle favolose pagine di Jules Verne, trattando fedelmente le pagine del romanzo. La storia inizia a Londra il 20 ottobre 1872, dove vive Phileas Fogg insieme al suo servitore Passpartout, conducendo una vita matematicamente ordinata e metodica, divisa tra la casa dove si reca solo per fare la toeletta, e il club in cui trascorre la maggior parte del suo tempo in compagnia dei suoi quattro amici. Un giorno si ritrovano a discutere su un articolo del Daly Telegraph, che afferma, vista l'apertura di una nuova ferrovia per l'india, la possibilità di percorrere il giro del mondo in 80 giorni. Fog calcola velocemente e si rende conto che è possibile e scommette l'eccezionale impresa con i suoi amici del club. Con la posta di 20.000 sterline, la metà del suo patrimonio, Fogg e il suo servitore si imbarcano a Brindisi con la nave Mongolia, verso Bombay. Durante lo scalo a Suez, in Egitto, il commissario Fix confonde il signor Fogg per un rapinatore di banche e lo inseguirà in tutti i suoi viaggi, nel tentativo di catturarlo. Fix servirà solo per rallentare il viaggio, per poi scoprire, alla fine, che il suo inseguimento mascherato non è servito a nulla: il vero rapinatore è già stato catturato. Da Bombay si dirigono, in elefante verso Calcutta. Lungo il percorso assistono ad una processione Sully, un rito indiano che prevede il sacrificio di una donna per lo sposo defunto, e decidono di salvare la fanciulla innocente. Adne li seguirà in tutti i loro viaggi, maturando nei giorni un grande affetto per il suo salvatore. Il viaggio procede e le loro avventure continuano a snodarsi tra Yokohama, San Francisco, New York dove una tribù di indiani rapisce Adne e tenta di uccidere i due uomini, fino al ritorno a Londra, dove Fogg può gioire della sua vittoria. Durante il viaggio ha speso 20.000 sterline, e con la vincita della scommessa ne riguadagna altrettante. Il suo patrimonio rimane immutato. Cosa ha acquisito, dunque? Una sposa innamorata e l'esperienza più grandiosa della sua vita.

Il complesso romanzo è reso perfettamente nella sua completezza, da 30 burattini e le scene, tutte dipinte a mano curate nell'estetica e nella meccanica, da dar la sensazione che i burattini fossero come noi, o noi come loro. Questo spettacolo risveglia nell'animo degli spettatori affascinati, la componente infantile, di sognatori di mondi lontani, facendoci dimenticare il limite tra realtà e fantasia.



Irene Querci - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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