Intervista a Platinette

 
Primo piano di Patinette
Fonte:www.movieplayer.it

 
Platinette, nome d' arte di Mauro Coruzzi é un attore, conduttore radiofonico e personaggio televesivo italiano.

Descrivi i giovani d' oggi con tre aggettivi
Prevedibili, sconosciuti e quindi affascinanti.

Descrivi te stessa con tre aggettivi
Bizzosa, bizzarra e concreta.

A Dicembre hai presentato presso il teatro Metastasio il tuo libro "Tutto di me" prendendo come spunto da " La metamorfosi" di Kafka. La tua metamorfosi, ossia il passaggio da Mauro a Platinette,é stata netta o graduale?
No è stato qualcosa di graduale nel tempo all' andata e altrettanto graduale al ritorno, nel senso che non è una trasformazione definitiva. Semmai preferirei chiamarlo un mutamento, non perchè tutti noi abbiamo molte facce e molte identità, ne ho una sola, che camuffo dietro altre apparenze.L' identità è una sola. Io prima cambiavo molto: mi vestito da uomo o da donna per lavoro. Adesso cambio poco diciamo nella forma, ma anche nei contenuti, la voce è sempre quella. Non corro il rischio di diventare una mosca essendo adesso un uomo, al contrario da uomo tornare a essere un insetto. Non credo, perchè non parto da una situazione definita in un senso e nell' altro. Parto da un corpo e quindi da un involucro che può trasformarsi.

Ritieni che ci siano stati degli episodi particolari in questo tuo cambiamento?
Io penso che qualsiasi occasione sarebbe stata propizia per un cambiamento e sarebbe diventata il pretesto per poterlo fare. Per me è stato l' incontro con un gruppo teatrale, e quindi con il teatro come chiave di giustificazione. Ma in realtà poteva essere una canzone, come un romanzo... Poi i cambiamenti che uno fa nella vita sia dal punto di vista personale che professionale non dipendono da una decisione che un giorno uno prende; dipendono da come uno sta diventando, se c è qualcosa che lo aiuta a essere più simile alle sue fantasie.

Tu hai lavorato in diversi campi, dalla televione alla radio, dal teatro al doppiaggio. In quali di questi settori ti trovi più a tuo agio?
La radio, perchè la faccio da prima di tutto il resto. Pensa che è il mio primo mestiere finite le scuole o meglio lo è diventato perchè prima era solo una passione. La radio è quello che facevo già a diciotto anni e spero di saperlo fare un pò meglio adesso, lo riconosco come mio lavoro autentico. Quindi semmai dovessero finire e finiranno tutte le altre attività, quella che non vorrei che finisse è quella della radio. Sulla carta d' identità se ci fosse il termine "radiografaro" o qualcosa di simile ci dovrebbero mettere quello... ecco (ride).

Quale consiglio daresti a un giovane che vuole intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo?
Mi infastidisce quando per una forma di buonismo molto comune tutti dicono sii te stesso; a me verrebbe da dirti sii qualcun altro, per vedere qualcos' altro! Direi piuttosto di provare a pensare che questo come altri mestieri necessita di una passione autentica e non solo della voglia di aver successo, perchè molti sono motivati solo da quello. Ci sono quelli che si ritengono sfigati della serie " ah! Non mi ascolta nessuno, sono disgraziato; ci vogliono gli agganci, bisogna darla via..." e menate del genere. Altri ardono solo dalla voglia di diventare famosi. Sono entrambi insostenibili. I talenti veri sono rarissimi...

I tuoi prossimi progetti?
Adesso sto pensando di fare un terzo libro, ma sai con gli editori che sperano in un colpaccio alla Fabio Volo o alla Luciana Litizzetto, io non sono nessuno dei due. Non so scrivere bene come loro, non mi piace fare lo spiritoso come loro, anche perchè non sono spiritoso come loro. Cercherò di fare un primo romanzo, senza nessuna pretesa di farlo comico o divertente; un romanzo anche difficile, complicato. Insomma un romanzo.

Nel 2006 hai dichiarato di voler entrare in politica. Lo progetti ancora oppure no?
L' ho fatto. Solo che il candidato a cui mi ero appoggiato non è andato bene, quindi...Dato che io non ho l' abitudine a montare sul cavallo vincente, anzi mi dà un pò fastidio farlo, ho scelto una donna. Era per le amministrative della mia città; questa donna non ha avuto il risultato che io speravo e quindi non sono saltato sul carro dei vincitori... Quando ci saranno le prossime amministrative, perchè a me interessano quelle, ci riproverò con un pò più di decisione e potrei candidarmi come persona, senza appoggiarmi a qualcuno. Se avrò il coraggio di candidarmi come singolo, allora forse... vedremo!

Hai detto che volevi fare l' assessore per occuparti delle problematiche riguardanti gli anziani. Perchè proprio questo campo? Perchè non ad esempio i giovani?
Perchè ho vissuto queste esperienze da utente, con un padre e una madre in difficoltà. In realtà il mio ambito rimane lo spettacolo, ma sulla cosiddetta salute pubblica e sulle possibilità che una piccola città  ti offre mi sarebbe piaciuto indagare e capire. Io di sanità ovviamente non so niente, so però che cosa significa avere due genitori anziani. Vorrei fare in modo che le strutture pubbliche si occupino di loro quando tu non puoi.



Natalia Rizzi- ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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