Come una catalana è arrivata a Prato?

di Anna Tapia

 
 

Se la settimana scorsa mi avessero chiesto se sapevo che cosa fosse Prato, avrei risposto che poteva trattarsi di qualcosa connesso con i campi oppure con l'erba, perché la parola "Prato" è simile al catalano "Prat". Ma, con sorpresa, ho scoperto che Prato è una città vicina a Firenze dove farò un tirocinio giornalistico per alcuni mesi presso l'Osservatorio di Politiche Giovanili.

Un'altra cosa che mi ha sorpreso è che il mio luogo di lavoro si chiama 'Macelli Pubblici', ma per mia fortuna, ormai non sacrificano più gli animali e l'edificio è stato riconvertito in uno spazio per i giovani in cui lavorano diverse persone che fanno tante attività e, inoltre, amano gli animali.

A questo punto credo che dovrei presentarmi: mi chiamo Anna e mi sono laureata in giornalismo presso l'Università Autonoma di Barcellona lo scorso giugno. Dopo la laurea, ho lavorato presso una radio ed una rivista locale e poi anche per una televisione regionale. Sentivo, però, che il lavoro che svolgevo nella mia regione non mi faceva crescere come avrei voluto e desideravo fare un'esperienza all'estero. Per fortuna nel mese di dicembre mi hanno dato una borsa di studio, chiamata Leonardo, per lavorare in Italia, e come dire di no? In questo modo mi sono ritrovata qui: ora abito a Firenze con altri ragazzi che, come me, svolgono un tirocinio Leonardo e insieme a loro scopro la regione, la cultura e la vita toscana che adesso mi piacciono tantissimo. Però mi devo abituare al curioso dialetto toscano ed al pratese.

Inoltre, venendo a Prato con l'autobus mi sono sentita un po' come a casa nel vedere che qui - come in Catalogna - ci sono tanti pedaggi per le macchine. Infatti, in Spagna si dice che ci si può accorgere di essere arrivati in Catalogna per la quantità di pedaggi ravvicinati che invece non si incontra nel resto dello stato.

A proposito di Prato, ancora non ho potuto conoscere a fondo la città, ma mi è sembrato di capire che sia un paese industriale, soprattutto tessile, più o meno come il mio, Molins de Rei, a 20 minuti da Barcellona. Trenta anni fa anche Molins era conosciuta per la sua attività tessile.

Devo dire per esperienza che a Prato è facile perdersi: per due giorni mi sono persa nel centro circondato da quelle grandi mura. Un'altra cosa che mi ha sorpreso è l'enorme comunità cinese che abita qui, una delle più grandi in Europa. Allora mi chiedo: «Come mai Prato attrarre tanti cinesi?». A questa domanda devo ancora trovare una risposta.

 

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016