I Planet Funk sono la migliore realtà internazionale che il nostro paese abbia mai 'partorito', dopo Pavarotti e Bocelli.
Il nostro bel paese da sempre è considerato la 'patria del divertimento e della bella vita', quindi luogo ideale per ambienti come le discoteche. L'importanza che l'Italia ha per i produttori di musica da discoteca può essere riassunta in questa unica frase dei 'Re della musica Dance' cioè i Chemical Brothers: 'Quando creiamo musica nuova, per noi è fondamentale provare a suonarla in Italia. Se piace agli italiani, allora vuol dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro'. Non poteva quindi mancare la nostra band di punta in ambito elettronico, i Planet Funk. La band è composta per 3/4 da musicisti provenienti da Napoli - la città do' mare e do' u sole - e per il restante 1/4 dal Dj Alex Neri proveniente da Firenze - la culla del rinascimento - (resident della famosa discoteca fiorentina Tenax). Il connubio è di quelli 'esplosivi'.
Parliamo del Best Of. L'album contiene 18 canzoni di cui 3 inediti. Inutile dire che, uno dei tre, 'Lemonade' ha già conquistato le radio italiane ed i canali tv tematici. Ma anche le altre 2 non sono male. Dei 3 album dei Funk quello di cui più si ha memoria è quel 'Non-Zero Sumness' che vedeva una base più massiccia di 'dancefloor vibe' e, sopratutto, la voce (ed anche i gesti e le smorfie) del carismatico Dan Black. Da qui sono state prese 'Inside all the people', il singolo di maggior successo della band in territorio britannico, 'Paraffin', 'The Switch', il primo pezzo Pop della band, e la 'ossessiva', nonchè tormentone discotecaro, 'Who said'.
Dal secondo 'The Illogical Consequence', l'album dell'approccio più Pop e - ad eccezione di tre pezzi - senza Dan Black alla voce, le canzoni scelte sono 'Come Alive', la bellissima 'Everyday' - primo pezzo della storia ad essere stato venduto, per prima, sul cellulare (solamente per il territorio britannico), 'Peak', 'Ultraviolet days' e 'The end'.
E dal terzo 'Static', il peggiore dei tre, sia dal punto di vista qualitativo che di vendite - causa principale l'assenza, alla parte elettronica, di Alex Neri (che nel frattempo aveva dato il via ad un suo progetto - anche questo senza buone vendite) - le canzoni entrate a far parte del 'Best of' sono solamente 'It's your time' e 'Static'.
In conclusione, benchè si tratti di un 'Best of' il disco è davvero ottimo. Una compilation di brani dance a 360°, da mettere a tutto volume durante una festa e 'ballarci sopra' tutta la notte. Il sound dei Planet Funk in questi anni ha subito varie piccole modifiche ma l'elemento dance e l'orecchiabilità dei testi sono sempre rimaste al centro della loro musica.
Adesso che tutti i componenti sono rientrati in formazione, non ci resta che aspettare altri incredibili album. Nel frattempo, però, godiamoci la bellezza del grande lavoro svolto da questi Italiani doc e contenuto in questo bellissimo 'Best of'.
Da comprare assolutamente originale (niente iTunes please) con tanto di bandiera italiana!
Alessio Lauria - ERBA magazine
Punto Giovani Europa