Mr. Zimmerman, l'ex-ragazzo di strada eroe della working-class stelle e striscie, ritorna dopo 3 anni con un nuovo album di inediti.
Tutto ha inizio con una telefonata di Edith Piaf che, come colonna sonora del suo nuovo road-movie, chiede a Dylan di comporre un inedito. L'inedito è Life is hard, una ballata di alta fattura, con una melodia degna solo di un grande songwriter. Da lì Bob ci prende gusto e decide di chiudersi velocemente in studio e di lasciarsi guidare dall'ispirazione scaturita dal comporre quel pezzo. Idea azzeccata dato che ne usciranno fuori altre 9 canzoni, che compongono questo disco.
L'apertura è affidata a Beyond here lies nothing un pezzo folk-rock che non dà scampo, davvero energica e orechiabilissima. Dopo c'è la già citata Life is hard. My wife's home town è davvero spettrale e ci porta in una situazione di inquietudine che, dopo un disco come Modern times non ti aspetteresti sul disco nuovo di Dylan. Poi ancora struttura 'classica' (ovviamnete di rock parliamo), con lo stoppato di Jolene, perfetta colonna sonora per una festicciola coi parenti! Forgetful heart vede la presenza del banjo appalachiani, della fisarmonica di David Hidalgo e una struttura blues davvero cattiva. E le altre canzoni si muovono in una calderone di mix rock, blues e jazz architettati da Dylan in maniera istintiva.
In conclusione: I testi sono davvero belli, merito la presena del paroliere dei Grateful Dead, Robert Hunter, e le musiche sono, come sempre analogiche, di alta fattura, merito di musicisti eccezionali come Mike Campell alle chitarre. Together through life è un disco davvero piacevole, che ritrova un Dylan ispirato, quasi venisse dai '60, anche se la voce non è più quella di un tempo. Questo disco è assolutamente consigliato ai fans (possibilmente nell'edizione Deluxe) ma anche a chi si vuole avvicinare a Dylan per la prima volta e non vuole necessariamente passare per i soliti Highway 61 Revisited o Dylan.
VOTO: Distinto
Alessio Lauria - Redazione ERBA magazine
Punto Giovani Europa