Mi è piaciuto così tanto che non riuscivo a staccarmene e non vedevo l'ora di avere un pò di tempo libero per continuare a leggere le avventure dei fratelli Gustav e Otto Amlingmeyer. Il cognome è di difficile pronuncia e allora possiamo chiamarli con i soprannomi con i quali sono conosciuti nell'ambiente dei cow boy del Montana di fine ottocento: Old Red e Big Red.
Hanno perso tutta la famiglia (e la fattoria) a causa del vaiolo e di un' inondazione: devono così accontentarsi di lavorare stagionalmente come mandriani nei vari ranch, sempre restando uniti. Il maggiore, Gustav, è analfabeta: tocca a Otto, che per qualche anno è andato a scuola, leggere al fratello le storie di Sherlock Holmes, il mito di Old Red: che, quando incappa in una morte accidentale che forse accidentale non è, decide di mettere in pratica il ragionamento deduttivo di Sherlock, e si tramuta in un cow boy investigatore. A Otto tocca dunque fare la parte del dottor Watson: e tra colpi di scena, assassini senza scrupoli, intrighi di ogni natura (il tutto condito da ironia e umorismo, ma anche da momenti emozionanti e commoventi) i due fratelli riusciranno nella loro impresa.
Non posso che consigliarlo, a chi ha voglia di un po' d'evasione e mistero.
Stella Mattioli - Redazione ERBA magazine
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