Un mondo dove gli umani sono interpretati da gamberetti, andare avanti per tornare indietro continuamente, camminando nella direzione opposta.
In Shrimp Tales attraverso la ricostruzione scenica, innovativa e creativa, di miniature delle diverse dimensioni umane, si mostrano momenti della vita: un funerale, la nascita, la morte, la svendita del corpo degli esseri umani (particolarmente rappresentativa l'asta del corpo di una giovane ragazza uccisa), e tanti altri attimi, istanti, più o meno significativi, raccontati in chiave ironica.
Lo scherno di vedersi rappresentati come una specie esotica è tagliente e l'idea geniale, oltre agli allestimenti curati in ogni dettaglio, e "visitabili" da vicino alla fine di ogni spettacolo.
L'interpretazione vocale degli attori, poi, il gruppo è Olandese, risulta ancor più adatta e sarcastica grazie proprio ad un accento particolare su ogni battuta.
Uno spettacolo che rimane impresso, per il suo estro, ma che, vista la grande arguzia dei creatori, prometterebbe forse ancor più intensità.
Azzurra Becherini - Redazione ERBA magazine
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