«Questo potrebbe essere il mio capolavoro». Con questa frase, pronunciata da Brad Pitt e Aldo Reine si chiude Bastardi senza gloria, l'attesissimo nuovo lavoro di Quentin Tarantino che tutta la sala sottolinea con un applauso.
Forse questa frase non è dovuta solo alla capacità del tenente Aldo Reine di incidere svastiche sulla fronte dei nazisti catturati, ma alla stessa carriera di Tarantino, di cui Bastardi senza gloria è forse il punto più alto.
E se questo è il suo pensiero, come dargli torto? I Bastardi sono soldati ebrei americani, paracadutatisi nella Francia occupata dai nazisti, il cui scopo è semplice: ucciderne il più possibile.
La loro storia si intreccia con quella di Shosanna, una ragazza ebrea che dopo il massacro della sua famiglia ha cambiato identità e gestisce un cinema. Proprio il suo cinema viene scelto per la premiere di un film di propaganda nazista, alla quale parteciperanno le più alte cariche tedesche (Hitler compreso). Quale migliore occasione per Shosanna di vendicarsi, progettando un incendio al suo stesso cinema, in modo da uccidere tutti insieme i capi tedeschi? Quello che non sa è che i Bastardi, con la complicità di spie inglesi, hanno pensato la stessa cosa...
Il risultato è un film raffinato, curato in ogni dettaglio: dalle caratteristiche dei personaggi, ai dialoghi, alla colonna sonora, alle battute fulminanti. Come in ogni film di Tarantino, l'ironia è sempre in agguato.
Stella Mattioli - Redazione ERBA magazine
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