Molte volte le etichette affibbiate agli artisti musicali risultano esagerate, ridondanti e inesatte. Ma nel caso di Patrick Wolf non è inesatto dire che si ispira a David Bowie. I capelli ossigenati, gli abiti vistosi, la pelle bianchissima: più volte nella sua esibizione gratuita al Festival della Creatività di Firenze Patrick, Wolf strizza l'occhio al Glam Rock.
Ma la sua esibizione non è solo cambi d'abito: Wolf è un artista completo, che suona diversi strumenti, canta in maniera memorabile, tiene sempre alta l'attenzione del pubblico. Lui stesso durante l'esibizione suona lungamente il pianoforte e il violino, suonando per un'ora e mezzo canzoni tratte dalla sua vasta discografia. Perché, nonostante sia molto giovane (classe 1983), Wolf dal 2003 ha già pubblicato quattro album: era molto, dunque, il materiale da cui attingere.
Non perde occasione per ricordare il suo precedente concerto a Firenze, cinque anni fa, e per fare richiami all'attualità: riferendosi ai recenti episodi di omofobia capitati in Italia, si rivolge alla comunità gay con un sonoro «non vergognatevi di essere voi stessi!».
La folla applaude; uno dei numerosi applausi dedicati all'artista britannico durante il suo concerto.
Stella Mattioli - Redazione ERBA magazine
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