Maria Amelia Monti e Giampiero Ingrassia sono i protagonisti di Michelina, la commedia musicale andata in scena lo scorso 12 e 13 dicembre al Teatro Politeama Pratese.
Sarebbe però riduttivo e inesatto citare soltanto i due attori perchè emergono, e contribuiscono ad alzare il livello dello spettacolo, volti noti agli appassionati di teatro, cinema e tv come Amerigo Fontani, Mauro Marino, Gianni Pellegrino e Anna Lisa Amodio.
La commedia è ambientata nel 1948, in un continuo parallelismo tra i campi della Lomellina ed il Vaticano.
Proprio a lavoro nelle risaie si trova Michelina (Maria Amelia Monti), una mondina sgraziata ma dal cuore sincero, che si ritrova a cantare e ballare sulle tavole del palcoscenico. A stravolgerle la vita ci pensa Arturo Bonaventura (Giampiero Ingrassia) che, da sgangherato cantante sentimentale con la voglia di sfondare, la ingaggia come soubrette per accompagnarlo nelle sue performance.
I due iniziano a frequentarsi e Arturo cerca di insegnarle il ballo, il canto, e come ci si muove in palcoscenico; ma con poco successo.
Intanto in Vaticano l'ottimo Amerigo Fontani, che veste i panni del Cardinal Dorigo, è alle prese con un caso urgente. Bisogna proclamare santa suor Ercolina Corbella d'Afragola, ma per farlo occorrono tre miracoli e il suo stretto collaboratore padre Tomaino (Gianni Pellegrino) ne ha trovati a stento due.
L'idea viene proprio al Cardinal Dorigo che, venuto a conoscenza di una mondina compaesana di suor Ercolina che ha invocato una religiosa per salvare suo fratello, inizia a cercarla per ufficializzare il miracolo. Tutto sarebbe perfetto se non fosse per un dettaglio di non poco conto: Michelina non ha invocato suor Ercolina, ma un'altra santa.
L'incontro tra l'alto prelato Dorigo e l'umile mondina è il vero elemento a sorpresa della commedia: scatta infatti l'amore. Michelina si lascia trasportare dai propri sentimenti e così farà anche il Cardinale che, spinto dall'impeto amoroso, lascerà l'abito.
Venuto a sapere dello scandalo, il supervisore Cardinal Corso (Mauro Marino) trasferisce immediatamente Dorigo in Francia.
Qui scattano una serie di colpi di scena a catena: il cardinale non prende l'aereo che si schianterà, Michelina credendolo morto invoca la sua santa defunta per la grazia di riportare in vita Dorigo, promettendole la santificazione.
Lo spettacolo funziona, sostenuto da un ritmo narrativo incessante ed un umorismo contagioso. La commedia è una moderna rivisitazione dell'Italia passata capace di divertire e commuovere allo stesso tempo. E tutto questo rientra perfettamente nello stile di Edoardo Erba, che avevamo già apprezzato nella nostra città in occasione di Margherita e il Gallo (sempre con la compagnia di vita Maria Amelia Monti) e con Animali nella nebbia con la "pratesissima" Pamela Villoresi.
Azzeccata anche l'interpretazione di Anna Lisa Amodio nell'apparizione della Santa. Il mix dialetto-equivoco si rivela ancora perfetto per apportare comicità e umorismo alla commedia.
Le musiche di Federico Odling sono semplici, efficaci e mai invadenti. Lo spettacolo di Erba, diretto dal toscano Alessandro Benvenuti, è leggero, di gusto. Sempre condito con un pò di quella sana irriverenza mai irrispettosa capace di toccare paillettes e lustrini per il profano e santi e preghiere per il sacro.
Alla fine è ancora una volta l'amore che trionfa su tutto, del resto lo diceva anche il nostro sommo poeta: «è l'amor che move il sole e l'altre stelle»
Stefano Giacomelli - ERBA magazine
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