Uno spettacolo d'eccellenza chiude la quinta fortunatissima edizione di Danza in Fiera, la più nota kermesse internazionale dedicata alla danza in tutte le sue forme. Durante i quattro giorni di festival si sono alternati sui numerosi palchi di Danza in Fiera ballerini e interpreti delle più diverse discipline - dal musical ai balli latino-americani, dalla break alla pole dance, ma il gala di chiusura è un sentito omaggio alla danza classica e all'arte del balletto.
Da programma, il gala di chiusura è un evento su invito, riservato quindi solo a pochi fortunati; ma la voglia dei visitatori di assistere a questo spettacolo è talmente forte che gli organizzatori sono costretti a cedere e a far entrare nel salone tutte le persone che riescono a farsi strada!
Sul palco si alternano ballerini ed etoile delle compagnie di danza dei maggiori teatri italiani. Apre lo spettacolo il Teatro del Maggio Musicale Fiornentino, che presenta il Grand Pas dal Don Chisciotte con la coreografia di Vladimir Derevianko, danzato da Paola Vismara, Zhani Lukaj e MaggioDanza, con la collaborazione della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala; prosegue lo spettacolo il Teatro dell'Opera di Roma con un pas de deux tratto da Shéhérazade e poi il Teatro Massimo di Palermo con una nuova coreografia di Lucaino Cannito dal titolo "www.gattopardo.it". È poi la volta del Teatro San Carlo di Napoli che porta sul palco Medea di Dominic Walsh, musica di Simone Mayr, interpretato da Corona Paone, Roberta De Intinis e Alessandra Veronetti, e dell'Arena di Verona che propone una Suite da La Vedova allegra su musica di Franz Lehár, interpretata da Amaya Ugarteche, Toni Russo, Giovanni Patti e Alessia Gemetti. Lo spettacolo sta per volgere al termine, ma gli spettatori fremono come non mai perché sta per entrare in scena lei, Eleonora Abbagnato, meravigliosa prima ballerina dell'Opera di Parigi, che ha conquistato il cuore del suo paese. Inizia a danzare insieme a Benjamin Pech un passo a due tratto dalla Dama delle Camelie - presentato dal Teatro Petruzzelli di Bari, con musica di Chopin e con la coreografia di John Neumeier - e ammalia, con i suoi movimenti fluidi e vellutati, tutta la platea. La performance di Eleonora non è solo danza, va oltre, diventa interpretazione di un personaggio, che la ballerina riesce a far vivere sul palco, lasciando trapelare ogni più intima emozione dell'animo. Uno spettacolo unico che nessuno dei presenti, scommetto, riuscirà mai a dimenticare.
Mirella Pane - ERBA magazine
Punto Giovani Europa