Un Teddy Bear è per sempre? ...Oppure no?

di Eugenia La Vita

 
Foto di ragazzo con testa di orso con barattolo di miele in mano
Foto di Yugi
 

A noi, a tutte le Teddy Bear dipendenti: questo pezzo è nostro!
 
Lui se ne va, ci lascia con l'odore sul cuscino del suo addio, l'odore della notte, l'ultima, prima che parta per un lungo viaggio. O prima che parta per sempre.

Ci siamo accoccolate sul suo ventre panciuto e di peluche, abbiamo assaggiato il miele del suo spirito, dolce e affettuoso; abbiamo conosciuto la sua famiglia, amato/odiato sua madre, abbiamo condiviso tanto, tutto: perché lui era un orsacchiotto batticuore e sapevamo che era quello giusto, che ci sarebbe sempre stato accanto. E invece se ne è andato. Lasciandoci solo il vuoto del vasetto del miele.

Cosa fare? Ognuno reagisce come può: chi piange la mancanza, chi piange di rabbia, chi si vendica; sì perché c'è anche chi si vendica! Noi, giovani passerotte cinguettanti, cerbiatte saltellanti, scimmiette arrampicatrici (e non solo della scala sociale) che ci facciamo silurare da l'ultimo di turno! "Giammai" - direbbe Lady Oscar (l'eroina su tutte): sfoderiamo le spade e decapitiamo, metaforicamente, il loro testone di montone! Se non i loro fasulli attributi...
 
Altrimenti si può scegliere la via della pazienza, del silenzio e del perdono: pace ai nostri animi asciutti e rinsecchiti o bagnati da piogge di lacrime acide! Una su tutte che porta tale esempio, Jennifer Aniston (anche se so che l'aitante Brad non può esser considerato un Teddy B.). Ma magari per lei lo era, internamente. Perché il punto è anche questo, non è solo l'apparenza a fare degli orsetti gli orsetti: è anche il loro background cuccioloso, le loro caratteristiche tenerose, insomma il loro aspetto interiore.

Nonostante tutte le scelte possibili e praticabili, bisogna guardare in viso la realtà, ammettere che la loro assenza ci ha segnato, affrontarla e andare avanti.

Sicuramente cambieremo gusti e mangeremo invece della fetta biscottata col miele, una bella fetta di pane e nutella (alcune si fionderanno a cucchiaiate voraci sul povero barattolo di crema alle nocciuole).

Ma allora, un Bear non è per sempre? Parafrasando un noto slogan pubblicitario... Forse proprio per questo un diamante lo è allora, e può divenire a pieno titolo il migliore amico (e amante da tenere stretto stretto al dito) di una donna! Quindi Marylin aveva ragione tutto sommato.

 
Bene, ora affrontiamo all together la questione, se lui invece va a fare un lungo viaggio. Le cose cambiano: l'odore sul cuscino non ci darà tanta sofferenza, ma solo quella minima dell'aspettare che torni a casa da noi, al nido, all'ovile, alla tana d'amore. Per poterci farci ancora coccolare dalle sue morbide braccia. Si perché il Teddy possibilmente non ha muscoli, ma ha dolci guance meringate, le maniglie dell'amore, il peluche su petto e addome (anche se addome non è la parola più adatta, meglio dire panciotta), e tanto amore da dare e da ricevere.

Insomma aspettiamo. E speriamo che nei suoi viaggi vagabondi (spesso per lavoro) il nostro panzorerotto di panna si ricordi di chiamarci quando arrivi a destinazione, prima di andare a coricarsi, e magari di farci un regalino! Ma non qualcosa di tipico come il Duomo di Milano, la gondola veneziana o la torre pendente di Pisa. No! Qualcosa che dica: "Vedi cara ti ho pensato, questo dono sapeva di te!" Sempre con la speranza che non si trattino di cassatine siciliane ormai sfaldate e inacidite! ...

Al suo ritorno l'odore del suo sudore è finalmente evaporato dalle nostre lenzuola di cotone. Cosa fare allora? Farci aiutare a rifare il letto, ovvio! (Per poi disfarlo dopo poco! ...Dando il ben tornato al nostro principe errante).


 
 
Ultima revisione della pagina: 23/2/2017