Persepolis

Un film di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud. Genere Animazione, colore 95 minuti. Produzione Francia, USA 2007. Distribuzione Bim
 

Locandina del film

 
Candidato agli Oscar 2008 per la categoria Miglior Film d'Animazione, la pellicola esce ufficialmente nelle sale il 29 febbraio ma per quanti conoscono il fumetto la versione cinematografica non sarà cosa sconosciuta. Si tratta infatti della trasposizione animata della graphic novel disegnata dalla giovane fumettista iraniana Marjane Satrapi la quale, con i quattro episodi della serie Persepolis finora pubblicati, consegna uno spaccato autobiografico in cui descrive la propria infanzia e adolescenza vissute in Iran.

Marjane, la protagonista del film, è alle prese con i cambiamenti politici ed i fatti di guerra che sconvolgono il suo paese a partire dalla fine degli anni '70 fino ai primi anni '90. La storia non manca di raccontare i momenti più bui della storia dell'Iran ai tempi dello Scià e poi dell'inflessibile regime integralista di Khomeini e degli ayatollah: un paese lacerato dalle violenze dei pasdaran e dalla lunga guerra con l'Iraq di Saddam Hussein.

Questi fatti fanno da sfondo alla storia personale di Marjane che cresce e prende coscienza di queste realtà non senza un misto di curiosità e gustosa ironia. La protagonista ricorda nei suoi modi schietti e sinceri un'altra eroina dei fumetti, Mafalda di Quino. Come la piccola peste nata dalla penna dell'autore argentino, Marjane si getta nella comprensione di un mondo a volte irrazionale senza mai perdersi d'animo. Si imbatte nella più grande battaglia personale, quella di rimanere "integra e coerente" così come la saggia nonna le ricorda insistentemente. Anche i suoi genitori le sono vicini in questa impresa: moderni e combattivi riescono a trasmettere alla figlia un forte senso di identità. La seguono nella difficile prova di battersi per quel che si è, senza mai rinunciare ai propri ideali in nome di una via più comoda. Alla luce dei loro insegnamenti, anni più tardi, Marjane, durante i suoi studi superiori a Vienna, conosce le comodità e le tentazioni del mondo occidentale ma decide di far ritorno a casa per riprendere contatto con la sua terra e le radici della sua identità, per fare del suo viaggio in Occidente una futura scelta più matura e consapevole piuttosto che una fuga.

La Marjane del film è anche un'adolescente qualunque che si lascia conquistare dal sentimento radioso dell'innamoramento e poi sprofonda in una forte delusione per una storia d'amore conclusa male: una giovane ragazza in cui tante giovani donne si potranno immedesimare. Persepolis, infatti, pur raccontando di terre lontane, unisce spettatori e personaggi e li rende protagonisti di un sentire comune. La stessa Satrapi riconosce che il film può avere un valore educativo nella funzione di far avvicinare le culture. Lei stessa ammette: si è raggiunto un obiettivo se il pubblico occidentale intende il film come la storia di uomini iraniani ovvero come la storia di persone come loro, piuttosto che un film incentrato su concetti astratti come il fondamentalismo islamico o la lotta tra il bene e il male. Persepolis non è quindi un film politicamente orientato con un messaggio da vendere. È, più semplicemente, un film dedicato all'amore che la sceneggiatrice nutre verso la sua famiglia. (fonte: http://www.sonyclassics.com/persepolis/main.html)

Disegnato come la vita vera e non come un cartoon, il film risente delle scuole del neorealismo italiano e dell'espressionismo tedesco. È infatti un film d'animazione in bianco e nero dal realismo stilizzato, senza concessioni all'animazione hollywoodiana. La scelta di non ricorrere ai colori non toglie espressività al contenuto narrato. Il bianco e nero inducono ad una maggiore concentrazione e, a dire il vero, l'ottima qualità grafica non fa rimpiangere l'uso del colore. La semplicità stilistica quindi affonda le sue radici nel neorealismo e nell'espressionismo nei quali, secondo Marjane Satrapi, si ritrova il tipo di speranza coltivato dalle persone che hanno subito una guerra e hanno provato la disperazione che ne segue. Per queste ragioni, queste scuole sono le più idonee per trarre ispirazione per la storia di Marjane, anche lei sopravvissuta alla guerra di 8 anni tra Iraq e Iran.

Da segnalare le scelte di doppiaggio: le voci sono di Paola Cortellesi (Marjane), Licia Maglietta (la madre), Sergio Castellitto (il padre). Nella versione doppiata in inglese hanno prestato la propria voce Sean Penn, Gena Rowlands, e Iggy Pop. Catherine Deneuve ha doppiato sia la versione francese sia la versione inglese.
Ultima nota: Persepolis è costato oltre 7 milioni di dollari e ha già incassato oltre il doppio: 15 milioni di dollari in tutto il mondo con un grande successo in Francia e Germania. Sebbene l'indice degli incassi non sia sempre sinonimo di buona qualità, in questo caso il binomio incassi-qualità si addice perfettamente ed è un convincente invito alla visione.


Anna De Dominicis - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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