Forte del consenso favorevole del pubblico e del premio Oscar vinto dall'attrice protagonista Natalie Portman, è nelle sale italiane in questi giorni "Il Cigno Nero", film drammatico diretto da Darren Aronofsky.
Oltre alla già citata Portman, che riesce davvero alla perfezione a interpretare tutte le richieste del regista, il film registra anche la presenza di Vincent Cassel, noto al pubblico italiano per essere il marito di Monica Bellucci.
La storia narra l'avventura di Nina, una ballerina newyorkese ossessionata dalla perfezione per la sua disciplina e professione. L'ossessione diventa paranoia quando il suo maestro, e direttore del teatro Thomas Leroy, le affida il ruolo principale ne "Il lago dei Cigni" che aprirà la nuova stagione del teatro.
Nel suo nuovo allestimento, Leroy, vuole affidare alla stessa ballerina il duplice ruolo del Cigno Bianco (simbolo del candore e dell'innocenza) e del suo esatto opposto: il Cigno Nero.
Nina è perfetta per la parte del Cigno Bianco, ma deve studiare molto per poter incarnare anche l'altra figura. Da qui nasce una vera e propria ossessione per raggiungere il ruolo richiesto e per poter mettere in pratica tutto quello che il maestro pretende da lei. Ad accentuare la sua progressiva pazzia è anche la madre, ballerina in gioventù con scarsi successi, che vuole far raggiungere alla figlia i risultati che lei non è riuscita a raggiungere in gioventù.
"Il Cigno Nero" è un film curato in ogni dettaglio ed esteticamente bellissimo. Il regista gioca tutte le volte che può con gli specchi, usati per rievocare la parte nascosta di ognuno di noi. Il ritmo è veloce e colpi di scena simili al genere horror ravvivano e fanno sobbalzare lo spettatore.
Claudia Morganti - ERBA magazine
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