Scenografie e luci ridotte all'essenziale e massima concentrazione sulla recitazione. Questa è, da sempre, la "ricetta" usata da Maila Ermini per fare teatro e per comunicare i propri messaggi.
Anche questa volta, in occasione di "Anito e Garibalda", gli ingredienti sono quelli conosciuti, con l'aggiunta di tanta, tanta intelligente comicità.
I protagonisti della vicenda, Anito e Garibalda appunto, si ritrovano essere due concorrenti di un reality show storico. Il tema affrontato, ovviamente, è l'Unità d'Italia e il gioco ruota tutto intorno al viaggio dei Mille. Cambiano, però, le regole e il sesso di quelli che furono i veri protagonisti storici dell'unità d'Italia. Battute, gag, fraintendimenti, canzoni e apparizioni di fantasmi accompagnano lo spettatore per tutta la durata della pièce.
L'idea portata in scena da Gianfelice D'Accolti e da Maila Ermini, che ne firma anche la regia, è intelligente, spiritosa, brillante. Il tono è grottesco, surreale, ricorda quello del periodo brillante del teatro di Dario Fo. Il ritmo incessante, in perfetto stile reality-show, contribuisce alla riuscita comica dello spettacolo.
Ancora una volta la Ermini si scaglia contro la televisione, intesa come mezzo che riesce a banalizzare tutto, perfino la storia.
Veronica Valente - ERBA magazine
Punto Giovani Europa