Gardenia

I must sit down

 
nove.firenze

 
Il sipario si apre lento scoprendo man mano persone eleganti. Una voce molto calda inizia a cantare Over the rainbow. È lo spettacolo Gardenia che apre il Festival internazionale della scena contemporanea, Fabbrica Europa.

"Da domani il cabaret Gardenia non esisterà più", un'attrice invita il pubblico a fare un improbabile minuto di silenzio. Lo spettacolo si snoda attraverso frasi principalmente in francese, qualcuno ride, qualcuno rimane in silenzio a non capire sopraffatto da musica e parole.

Un walzer spensierato apre quasi le danze, ma lo spettacolo ancora non comincia, sembra di spiare gli attori durante una delle prove settimanali, poi finalmente regalano qualcosa anche al pubblico. Iniziano a spogliarsi per immobilizzarsi prevedibilmente in pose plastiche. Sembrano donarci un istante di tempo, una foto, un ricordo che ci porti a pensare. Prendere un momento e riflettere.

Istantanea dopo istantanea lo spettacolo prosegue un po' ripetitivo, gli attori abbandonano gli abiti eleganti per indossarne altri più giocosi sulle note di Forever young finché una musica malinconica prende spazio sul palco inondando poi tutta la platea e riportando il grigio delle giacche. Questo cambio di registro sembra simboleggiare la sfera interiore, festosa, e quella esteriore, costretta dall'apparenza in un triste abito.

Lo spettacolo Gardenia - di Alain Platel e Frank Van Laecke - si consuma, al Teatro Verdi di Firenze, come l'essenza effimera del fiore bianco di cui porta il nome.



Noemi Neri - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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