All'inizio c'è buio e non si vede assolutamente niente. All'improvviso spunta un raggio di luce che illumina un uomo nel mezzo alla scena. La situazione si ripete e ogni volta che la luce si spenge e si riacceda aumentano gli attori sul palco fino ad arrivare a tre presenze. Le figure sono ferme, immobili, mute, accompagnate solo da un sottofondo musicale. Questo elemento mi ricorda un concerto di Michael Jackson in cui il cantante entrava in scena all'inizio soltanto ballando con lo stesso effetto scenico.
Dopo qualche attimo uno dei tre uomini, in mutande, è in piedi e si lascia lavare da un'altro attore con un secchio d'acqua e una spugna. L'atto della pulizia del corpo viene fatta in maniera molto dura e brutale da una persona vestita completamente di nero. Si vede ancora chiaramente come viene rafforzato l'effetto della presentazione iniziale con un altro gioco di luci e suoni.
Nella scena seguenti si vede, o meglio "si sente", come l'uomo inizi a vestirsi. Il suono è preciso, nitido, dettagliato. Sembra quasi che infiniti e piccolissimi microfoni siano fissati sugli abiti. Alla fine di questa procedura, l'uomo fa per andarsene, ma si sentono sbattere numerose porte e si capisce che nessuno adesso potrà uscire.
All'improvviso si sentono arrivare (perfettamente riconoscibili) dei pugni che vengono dall'aria. Contemporaneamente arrivano due uomini che ricevono, come lui, i pugni e cadono per terra mentre tutto viene sottolineato da una musica forte e ironica. L'effetto movimento-suono-luce è veramente perfetto. In questa parte dello spettacolo si percepisce tutta l'intensità della performance.
Nella seconda parte si seguono due artigiani che rispecchiano la propria immagine. Lavorano con calma e tranquillità. Tutto è scandito e accompagnato dal classico rumore di cantiere che rende la scena molto realistica.
Sul finale entrano due musicisti che suonano i loro strumenti invisibili. Si capisce subito che si tratta di un pianoforte e un violino.
Lo spettacolo termina nell'esatto modo in cui inizia. Nel mezzo alla scena c'è lo stesso attore dell'inizio che lascia cadere una piuma.
Il titolo R'Umorismi, già molto curioso di per se, rispecchia perfettamente il filo conduttore di tutto lo spettacolo. Si tratta di un grande gioco di suoni, movimenti, luci e tempi in cui gli attori si muovono alla perfezione. Un gioco che affascina lo spettatore in maniera sorprendente.
Franz Geisberger - ERBA magazine
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