Illuminazioni in Laguna

La 54esima Biennale d'Arte di Venezia

 
Foto di Jole Paolantonio

 
Manca ancora un mese alla chiusura della 54esima Biennale di Venezia. Per chi ha programmato di trascorrere un breve soggiorno nella rinomata città veneta potrebbe rivelarsi un ottimo connubio unire il piacere di un itinerario fatto di calle ed inestimabili bellezze al piacere di scoprire che l'arte contemporanea può essere un'esperienza che può aprire la mente, illuminare.

ILLUMInazioni è infatti il tema scelto quest'anno dalla curatrice Bice Kuriger con il chiaro intento di  rimandare il visitatore ad un duplice significato: da un lato il chiaro riferimento alla luce come elemento di ricerca nell'arte di tutti i tempi, dall'altro lato la volontà di far emergere il potere che l'arte contemporanea può avere, ossia la possibilità di essere uno specchio smaliziato e talvolta spudorato del nostro tempo.
 
L'esposizione, sviluppata tra gli spazi dei Giardini della Biennale e dell'Arsenale, si snoda tra i padiglioni nazionali con risultati più o meno chiari e convincenti. Interessante la ricerca del padiglione statunitense, in cui gli artisti affrontano luci ed ombre del proprio paese attraverso una lettura dissacrante ma assolutamente cruda della realtà; altri spunti di riflessione  vengono offerti nel padiglione spagnolo, in cui tutto ciò che è inadeguato assume un'importanza mai data e lo spettatore stesso può diventare parte del padiglione attraverso i commenti sagaci di un osservatore.
 
Una riflessione a parte merita il padiglione italiano, curato quest'anno da Vittorio Sgarbi e dal tema "L'arte non è cosa nostra", in cui si è cercato di rappresentare una mappatura dello stato dell'arte contemporanea italiana. All'interno dello spazio sono esposte le opere di duecento artisti, nelle quali emerge un'Italia ricca di suggestioni (forse troppe o troppo addossate l'una all'altra) e provocazioni, una tra tutte l'"Italia in croce" di Gaetano Pesce.
In occasione del 150° anniversario dell'Unità d' Italia è stata inoltre compiuta un'interessante serie di eventi collaterali nelle principali sedi espositive del Belpaese per sondare ulteriormente le realtà artistiche di ogni principale città.
 
Al Padiglione Centrale spetta però il compito di svelare la doppia chiave d'interpretazione della Mostra, attraverso l'accostamento di opere invasive e provocatorie come quella di Maurizio Cattelan all'immortale opera di Jacopo Tintoretto, pittore della luce per eccellenza. Una scelta azzardata, ma di sicuro impatto emotivo.
 
Inutile svelare ulteriori dettagli, non resta che partire alla volta di Venezia e scoprire quali illuminanti scoperte riserva un evento da sempre contraddittorio e affascinante come la Biennale. 
 



Jole Paolantonio - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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