Fino al 4 dicembre sarà in scena al Teatro Metastasio di Prato l'ultimo capolavoro di Anton Čechov Il giardino dei ciliegi.
Le compagnie del Teatro Stabile della Toscana e quella della Sardegna hanno recitato all'unisono per quasi tre ore con una scenografia scarna o quasi nulla. Ebbene sta proprio in questo la bravura degli attori, nel portare avanti la scena, seppur qualche volta a stento, senza il supporto di uno sfondo che poteva essere una russa casa aristocratica.
La resa del dramma esplicita gli effetti che i cambiamenti sociali hanno sulle persone, così vedrete attori che sembrano correre impazziti sul palco pratese urlando frasi senza senso. Ma è questo che provoca lo sperperare i beni della propria famiglia, che da ricca è catapultata nella fine di tutto, nella perdita del tanto amato Giardino dei ciliegi, metafora di tristezza e rimpianto.
Noemi Neri - ERBA magazine
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