J. Edgar è il nuovo film di Clint Eastwood basato sulla vita del fondatore dell'FBI Edgar Hoover.
La critica si è divisa su questo film. C'è chi lo definisce uno "stimolo per l'intelletto", chi un "film pigro e lento". Tutti, però, sono d'accordo nell'elogiare la straordinaria prova di attore che ha fornito ancora una volta Leonardo Di Caprio. Con molta probabilità sarà candidato all'oscar come miglior attore.
Si può discutere sulla storia, se meritasse o meno di essere narrata in un film, ma è solare la capacità di raccontare una storia attraverso la pellicola di uno degli attori e registi più famosi e amati come Eastwood.
Il film ripercorre tutta la vita umana e professionale di Edgad Hoover, direttore e padrone del FBI, un soggetto perfetto per portare sullo schermo la solitudine di chi si è dedicato al controllo di un ordine costituito, perdendo di vista ciò che davvero conta nella vita.
Eastwood si interessa molto di più al lato umano e melodrammatico della narrazione, piuttosto che a quello squisitamente storico di cui si prende quasi amabilmente gioco. Come sempre l'interesse del regista di Carmel è focalizzato sulle persone, su questo tiranno maniacale dall'anima divisa in tre, tra l'amore per la madre e le sue due, represse, identità sessuali, ambizioso ma consapevole dei suoi limiti, imprigionatosi in una fortezza da cui poteva manovrare tutto e tutti, ma senza mai poter assaporare il vero gusto del potere. E allo stesso modo incapace di sapere cosa volesse dire avere un sentimento sincero e spontaneo.
Il film narra una storia, non deve dare messaggi...non dobbiamo aspettarci un finale a sorpresa o l'evento conclusivo.
E' difficile raccontarlo a chi non lo ha visto. Forse è un pò troppo lungo. Più di due ore per un film che, comunque sia scorre abbastanza lentamente, sono decisamente troppe.
A parte tutto vale assolutamente la pena di vederlo per farsi una propria idea...
Carla Bicchi - ERBA magazine
Punto Giovani Europa