Blues Brothers finlandesi: giacca, cravatta e cappotti di renna

Leningrad Cowboys go America

Regia di Aki Kaurismäki; con Matti Pellonpää e gli Sleepy Sleepers. Finlandia 1989.

Un road movie un po' particolare, americano solo nell'ambientazione, ma profondamente nordico nello spirito. L'imprevedibile Aki Kaurismäki porta sullo schermo questa volta una singolare band siberiana che, sperduta nella tundra, si dedica con molta passione ad uno strano mix di rock, folk e fede comunista. Un impresario locale li rifiuta definendoli assolutamente inadatti al mercato, ma gli consiglia di provare in America dove "ascoltano qualunque cosa". Ecco allora che questo improbabile gruppo di artisti, caratterizzati da scarpe a punta e ciuffi ad unicorno, parte alla volta di Nueva York portandosi dietro anche il bassista che, uscito a provare di notte in mezzo alla neve, è rimasto congelato. Lo straordinario talento e la forza di volontà dei promettenti musicisti si rivelano già nel viaggio in aereo, durante il quale i ragazzi riescono miracolosamente ad imparare l'inglese! Negli USA una nuova batosta: l'impresario americano li rifiuta, spiegando che esiste qualcosa chiamato rock and roll, e li indirizza verso il Messico, dove un suo cugino ha bisogno di una band che suoni al suo matrimonio.

Il gruppo di siberiani - guidato da un manager autocratico, che nutre il gruppo solo con cipolle, ma riserva per sé cibi succulenti e birra - non si scoraggia: acquista una Cadillac e si mette in viaggio per il Messico con tanto di libro per imparare a suonare il rock! Ha inizio dunque un classico (se così si può definire qualcosa che nasce dalla mente di Kaurismäki) ma distorto viaggio coast to coast, con tanto di passaggio per la Route 66, durante il quale la band suona in locali e bettole - che talvolta dopo il loro passaggio preferiscono chiudere bottega - si cimenta in melodie rock e country, acquista un nuovo membro, si difende dagli attacchi di Igor, lo scemo del villaggio che li segue sin dalla tundra con la speranza di essere accettato nel gruppo, e infine si ribella al dispotico manager. Il viaggio ha una conclusione insperata: il bassista viene scongelato con le magiche gocce di un liquore locale (sono pur sempre finlandesi!) e i Leningrad Cowboys entrano nella top ten messicana!

Un film davvero esilarante per chi sa apprezzare lo humour nordico, non banale, ma sapientemente costruito sul dettaglio stravolgente. Interessantissime le musiche, sia quelle folk siberiane, che quelle rock 'balalaikizzate'. Memorabile l'interpretazione di Matti Pellonpää (il manager-dittatore) e di tutti i membri della band. E se qualcuno volesse intendere questo film come un semplice esperimento di comicità per il regista finlandese, basterà ricordare che il titolo si ispira direttamente a Marx Brothers Go West, dei gloriosi fratelli Marx.



Mirella Pane - Redazione ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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