E' il mattatore, il capocomico, l'istrione. Vincenzo Salemme riscalda il numeroso pubblico pratese venuto ad applaudirlo al teatro Politema in occasione della sua ultima commedia L'astice al veleno. Si tratta di una commedia brillante e romantica, basata su un meccanismo comico farsesco.
I protagonisti sono Barbara e Gustavo. Lei è un'attricetta, amante, addolorata e delusa, del regista dello spettacolo che sta provando, il quale regista è a sua volta è un inseparabile ammogliato. Gustavo (Salemme) invece è un pony express che porta in giro pacchi dono per il natale imminente.
La vicenda infatti nasce e finisce nella giornata del 23 dicembre. Si svolge nel teatro dove Barbara debutterà tra pochi giorni ma in scena coi protagonisti ci saranno 4 figure molto particolari: sono le statue raffigurate nella scenografia, una lavandaia del cinquecento, uno scugnizzo di Gemito, un poeta rivoluzionario tratto dal Regno delle Due Sicilie, un "munaciello", figura mitologica dell'iconografia popolare napoletana, che si esprime come un primitivo.
Barbara è una bellissima donna ma molto suscettibile e sognatrice e proprio per questa sua fragilità psicologica, parla con queste figure inanimate che però nella sua fantasia prendono vita. Solo lei, e il pubblico in sala, le vede "vivere". Sono come gli amici immaginari dei bambini. E invece quando in teatro arriva Gustavo col costume di Babbo Natale per consegnarle il dono di una ditta teatrale, anche per lui le statue si muovono. E' il segno che tra i due c'è molto in comune.
Barbara però per mettere fine alla sua relazione con il regista adultero ha un piano diabolico: invitarlo a una cenetta a lume di candela lì in teatro e avvelenarlo con un vino al cianuro di potassio e poi togliersi la vita allo stesso modo.
Quindi l'arrivo di Gustavo complica le cose perché le statue gli impediscono di uscire dal teatro in modo che la sua presenza renda impossibile il piano omicida di Barbara. Il tutto condito dalle incursioni di un astice vivo da cucinare ma che nessuno ha il coraggio di ammazzare!
Vincenzo Salemme colpisce per il suo far divertire e divertirsi in prima persona. Si vede chiaramente che sul palco è a suo agio. Canta, balla, salta, emana energia da tutti gli angoli. E' il vero e unico mattatore. Molto bravi anche gli altri attori...qualche perplessità su Aiello (tutti lo conoscono per "Un posto al sole") e per la sua recitazione...forse sarà la parte che non gli è proprio congeniale.
La scenografia è molto bella, di effetto. Le luci, tutti led di ultima generazione, contribuiscono a creare atmosfere suggestive che ci riportano al Natale. Bellissima la fotografia finale con le statue che ritornano ad essere tali e la nevicata che 'imbianca' il palco del Politeama.
Carla Bicchi - ERBA magazine
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