Quando il cielo non aveva nome

Adesso è il tempo per ascoltare quello che non sai

 
Copertina del libro
unilibro.it

 
Anno 3164 sotto il cielo di Babilonia, questo lo sfondo sul quale si stagliano le parole di Giovanni Cascio Pratilli. Si tratta dell'ultimo lavoro, Quando il cielo non aveva nome, con le perforanti illustrazioni di Amerigo Folchi.

L'affascinante figura di Nabù-Idanà sta contemplando il firmamento, piccoli sussulti di
stupore si susseguono impercettibili verso l'ascesa a una nuova consapevolezza.
L'incanto che ne consegue conduce il lettore attraverso le trame del tempo, tra il cielo e la terra, porta la mente alle fatiche di Petrarca per raggiungere l'ambito secretum. Una "meravigliainestinguibile" sul volto di Nabucodonosor II, re di Babilonia, manifesta e cela il mistero abitato nello spazio dei sogni.

Un'immagine ci conduce fin qui, un gruppo di falchi che si leva in volo e cancella con il rotear delle ali, il bagliore delle stelle. Una meraviglia che uccide e ridà la vita.
Nabucodonosor, superando la prigionia che il corpo costringe, varca la soglia dell'universo, arriva in quel mondo delle idee platoniano in cui può cogliere l'essenza dell'imponente zikurrat. È proprio dall'Etemenanki, infatti, che inizia il viaggio spirituale per tornare a Dio e compiere la re-ligio, il ricongiungimento.

Il volo di un emblematico moscon d'oro conduce fra gli interrogativi che attanagliano il re, facendo caracollare gli dei nella requie incertezza che frantuma il loro potere.

Duemilaseicento anni dopo, Leone Silvestri tra le mura di Roma "La notte scriveva.Scriveva parole d'amore che nessuno avrebbe letto. Il giorno leggeva. Leggeva parole d'amore che nessuno avrebbe scritto".
 
La storia si ripete, lontana e diversa, vicina e uguale. Una spina nel petto carpisce l'attenzione dell'uomo come fece in principio con Nabucodonosor. È la sete implacabile della conoscenza che invoca l'anima verso il non plus ultra del cielo.

 



 

Noemi Neri - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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