Intervista a Blitz!

di Eugenia La Vita

 
Foto di ragazzo con in mano una lavagna che riporta il messaggio 'Degli altri non sopporto l'arroganza' scritto a gesso
Uno degli scatti di 'Io sono quì!' (luglio 2011)
 

Blitz! è solo un nome. Parola del collettivo. Un nome che nacque casualmente pochi giorni prima della costituzione ufficiale del gruppo. Facile da ricordare, immediato, proprio come il fulmine/logo che hanno scelto. Ma anche termine usato nella lingua tedesca per definire il flash fotografico.

 
Foto in bianco e nero con uomo orientale in primo piano e dragone cinese sullo sfondo
Le campane suonano a festa di Laura Chiaroni (Dal progetto Blitz! 'Metamorfosi|Permanenze, 2012')
 

Qual'è stata la scintilla che ha generato la vita di Blitz?
Blitz! è un'associazione fotografica, un collettivo di una decina di giovani fotografi perlopiù under trenta, nato nell'aprile del 2010 a Prato. È un'avventura nata dalla presa di coscienza dell'area metropolitana in cui viviamo: molti giovani praticano la fotografia e cercano un modo di condividere le proprie immagini e le proprie idee, ma non riescono a trovare i canali appropriati. Le scuole di fotografia rappresentano infatti un costo molto elevato, mentre la vecchia impostazione di alcuni fotoclub o circoli fotografici (un tempo l'unico modo per 'farsi le ossa' con la fotografia amatoriale e magari puntare al professionismo) non soddisfano totalmente chi desidera affacciarsi a questo mondo.

Per usare un gioco di parole, dove puntano i vostri obbiettivi?
La nostra principale intenzione è stata inizialmente quella di radunare e coinvolgere all'interno di un progetto comunitario tutti i giovani fotografi che avessero la volontà di unirsi a questo gruppo. Muoversi in dieci, dodici persone contemporaneamente fa più 'rumore' e suscita più interesse che svolgere il proprio lavoro in solitaria, soprattutto in questi tempi bui che stiamo attraversando. Questo però non è sufficiente ad emergere: è necessario avere qualcosa da dire o da mostrare come nel nostro caso. Per cui non appena si presenta l'occasione di un lavoro comune procediamo anzitutto con una fase iniziale di proposta e valutazione delle idee di tutti.
 
Come riuscite a lavorare tutti insieme e a far sentire ognuno la propria voce? Quali sono i lavori che portate avanti?
Tendiamo a lavorare in gruppo e in più direzioni. Da un lato, importantissima sia per la sopravvivenza dell'associazione che per la formazione e l'allargamento del gruppo Blitz!, è l'attività di corsi, laboratori e workshop che abbiamo inaugurato nel 2010 e che continuiamo tutt'oggi. Dalla nostra nascita abbiamo realizzato quattro corsi di fotografia di primo livello (tre dei quali presso la Fnac di Firenze), due laboratori di fotografia analogica e camera oscura (un approccio alla fotografia che riteniamo fondamentale anche e soprattutto nell'epoca della falsa rivoluzione digitale), oltre a corsi di secondo livello e workshop riguardanti aspetti e tematiche particolari della fotografia. Dal mese di ottobre, stiamo realizzando dei corsi dedicati alla fotografia still-life ed alla post-produzione e all'elaborazione delle immagini. Dal 2011 abbiamo iniziato un'importante collaborazione con il Liceo Copernico di Prato per portare la formazione fotografica anche nelle scuole. Accanto a queste attività stiamo lavorando ad una serie di appuntamenti fissi di incontri e serate assieme a fotografi, reporter e artisti. La prima edizione di questi appuntamenti, dal titolo 'In controluce', si è tenuta al teatro Magnolfi la scorsa primavera. Per l'occasione abbiamo ospitato a Prato importanti fotografi: Francesco Cito, Nino Migliori, Marco Signorini e Andrea Abati, oltre a collettivi di giovani fotografi (Terraproject, Documentary Platform) ed artisti (Vincenza De Nigris). La risposta positiva della città e il successo delle tre serate sono state un forte stimolo a riproporre eventi di questo tipo anche nel 2013. La parte attiva della nostra associazione si configura poi nella proposta e nella realizzazione d'una serie di progetti comuni che finora sono sfociati nell'allestimento di numerose mostre ed esposizioni. E speriamo nel prossimo futuro anche di pubblicazioni.
 
Progetti in corso?
Sono molti i progetti che abbiamo in corso e per l'anno nuovo. Per adesso concluderemo il calendario di lavori realizzato in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Prato e con AFT - Archivio Fotografico Toscano, con la  produzione di ulteriori progetti per il futuro. La prima parte della collaborazione ha portato alla realizzazione di due progetti 'Io sono qui!' e di 'Metamorfosi/Permanenze'. Il primo consisteva nell'allestimento di due postazioni in piazza Duomo e in piazza del Comune, dove i cittadini potevano farsi fotografare e scrivere un proprio messaggio tramite una lavagna e un gesso. Gli scatti venivano immediatamente visualizzati su alcuni schermi dislocati nel centro storico. Nel secondo lavoro abbiamo sfruttato la collaborazione dell'Archivio Fotografico Toscano per confrontare la contemporaneità e la memoria storica di Prato e dei suoi abitanti. La mostra che ha concluso il progetto, dal titolo 'Un Blitz in Archivio', è stata presentata al Cassero Medievale e allo Spazio Mostre Valentini.

 
Foto della serata che si è svolta al Magnolfi con Donati, Cito e Bardazzi in primo piano
'Donati, Cito, Bardazzi': un'immagine dalla seconda serata di 'In controluce' al Teatro Magnolfi dedicata alla fotografia di reportage con Francesco Cito e Terraproject (marzo 2012)
Foto di paesaggio toscano con piscina vuota al centro
Filippo Bardazzi - Chianni, Pisa 2012. Da 'Se ne sono andati tutti, 2012'
 
 

Filippo Bardazzi, uno dei ragazzi del collettivo, è stato selezionato alla scorsa edizione di 'Fotografia Europea 2012': che lavoro hai esposto? Ci racconti la tua esperienza?
Grazie alla collaborazione fra l'Assessorato alla Cultura del Comune di Prato e il GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, ho avuto l'opportunità di partecipare con un mio lavoro alle selezioni della manifestazione 'Fotografia Europea 2012' di Reggio Emilia che aveva come tema la 'vita comune'. 
 
Ho deciso di inviare il progetto 'Se ne sono andati tutti': un racconto per immagini di una Toscana minore, di un paesaggio che sta fuori dalle cartoline di questa terra. Al centro del mio interesse c'è il rapporto tra uomo e ambiente e in questo caso il paesaggio come specchio quotidiano dello sfaldamento di questo rapporto. Era necessaria una fotografia che fosse assieme intima e diretta per tradurre questo sguardo confidenziale sul mondo e la fotografia istantanea incarnava perfettamente queste caratteristiche.
 
Il mio lavoro (che è parte di un progetto più ampio sul paesaggio in Toscana che mi ha portato, assieme ad altri tre fotografi di Blitz!, a girare tutta la regione negli ultimi due anni) è stato selezionato ed esposto prima nella città emiliana e poi a Torino all'interno di Young City Festival.
 
'Fotografia Europea 2012' è stata una grande manifestazione, capace di racchiudere al suo interno tipologie di immagini molto diverse fra loro mantenendo una tematica comune. È un evento che anima la città per un mese intero, con incontri, dibattiti, concerti. L'entusiasmo si avvertiva ovunque e non solo fra gli 'addetti ai lavori', i cittadini hanno risposto bene e hanno partecipato attivamente. È solo così che le persone possono sentire davvero propri gli spazi del territorio che abitano: vivendoli. Molti problemi di Prato passerebbero in secondo piano, se da un lato l'offerta culturale fosse sempre di alto livello e dall'altro la popolazione fosse più attenta e disponibile alla partecipazione. 

Ci sono degli artisti a cui fate riferimento, o che ispirano il vostro modo di lavorare?
È difficile isolare per un gruppo numeroso come il nostro un numero ristretto di artisti che ci influenzano. Ognuno all'interno di Blitz! è anzitutto un fotografo che riflette sulle proprie tematiche e insegue le proprie ispirazioni, suggestioni. In linea generale l'interesse dei più è ad ogni modo legato alla fotografia cosiddetta documentaria, per cui molti dei fotografi che seguiamo con più passione sono vicini al reportage e/o alla fotografia paesaggistica. Potrei citare Henri Cartier-Bresson, Josef Koudelka, Walker Evans, il nostro Luigi Ghirri accanto a fotografi contemporanei quali Trent Parke e Alec Soth. Ma ce ne sarebbero davvero tantissimi da aggiungere. Il discorso si complica ulteriormente se vogliamo parlare di autori cinematografici o musicisti: il dibattito tra di noi è sempre molto acceso quando tocchiamo argomenti di questo tipo!

Come vedete e considerate il panorama della nostra città?
Prato sembra essere città di belle speranze, non sempre mantenute. Abbiamo delle vere 'eccellenze' come il Museo Pecci, il Teatro Metastasio, l'Archivio Fotografico Toscano stesso, eppure è sempre mancato quello slancio, quel coraggio a investire, a credere nella cultura. Credo che la cultura avrebbe potuto salvarci in questo periodo di crisi, morale, prima che finanziaria. Oggi mancano le condizioni, anzitutto economiche, per pensare in grande e, cosa ben peggiore, l'entusiasmo di molti giovani come noi viene ormai regolarmente mortificato: il lavoro in campo fotografico è considerato con sufficienza, si sono ridotti i canali per una retribuita diffusione delle proprie immagini e anche le possibilità offerte dal web non sono spesso che un'illusione di miglioramento della propria condizione.

Tre fotografi da conoscere assolutamente.
Sarebbero moltissimi. Per rimanere su un piano generale potremmo citare: Henri Cartier-Bresson e tutto il lavoro di documentazione fotografica e giornalistica della leggendaria agenzia Magnum (http://www.magnumphotos.com/); Ansel Adams (http://www.anseladams.com/), probabilmente il più grande paesaggista di tutti i tempi; Walker Evans, il progenitore della fotografia documentaria così come oggi la conosciamo (http://photography-now.net/walker_evans/).

 

Per maggiori informazioni: www.blitzphoto.org

 
Foto del Tepidarium del Roster di Firenze
Firenze B-Sides di Giovanni Emiliani. Dal progetto Blitz! 'Camere con vista, 2012'
Ultima revisione della pagina: 27/6/2016