Concertar di dame

Locandina dello spettacolo
Fonte: www.geniofiorentino.it

 
Commedia musicale
con Alessandro Riccio
e l'ensemble "Fontes Musicae"

Adattamento e regia Alessandro Riccio
Musiche eseguite da Ensemble Fontes Musicae
Flauti diritti : Silvia Coveri
Canto: Costanza Redini
Spinetta: Alessandra Petrangelo
Costumi Daniela Ortolani
Assistente di produzione Maria de Riu
Luci Alessandro Ricciarelli

19, 20, 21 Maggio
Oratorio dei Pretoni, Firenze
 

Buio. Passetti affrettati e improvvisi. Luce. Ha inizio lo spettacolo.
Al pubblico stupito si presenta una scena suggestiva: in quel piccolo gioiello poco conosciuto che è l'Oratorio dei Pretoni, nella vecchia chiesa di San Salvatore a due passi da San Marco, tra vividi affreschi in stile manierista eseguiti da Giovanni Calducci attorno al 1590, ecco allestita un'elegante ed intima camera da musica, con leggio in legno finemente intagliato, decorato d'antichi spartiti e lunghe piume, segreti cofanetti, ed una spinetta in attesa.

La sua padrona non tarda a giungere: Alessandra Petrangelo riveste i panni di una bella dama dai capelli raccolti, entra in scena impaziente, si guarda intorno, sorride maliziosa, inizia a suonare Gagliarda napoletana di Antonio Valente. Smette, scruta, tende l'orecchio, sbuffa, riprende a suonare nervosa.
Ma ecco dei passi: felice si pone in attesa, cercando pose sensuali. Sente che è giunto, sogna un bacio si volta e...la delusione arriva improvvisa: nella camera è entrata una seconda dama, la cantante Costanza Redini, presenza di prima donna dal temperamento ferreo che, incurante del clima di aspettativa di cui è impregnata la camera, reclama il suo riscaldamento vocale, che si svolge tra comici sguardi e passetti furtivi della compagna.

Amarilli mia bella di Caccini descrive perfettamente l'atmosfera che si respira nella stanza.

Infine nuovi passi: adesso la speranza si legge chiaramente nei volti di entrambe le dame. Ma ancora una volta segue il disinganno: a sopraggiungere è la strumentista Silvia Coveri, nei panni di una timida dama goffa che nella corsa fa cadere i suoi flauti in legno. Subito apostrofata con La verginella è simile alla rosa di Andre Gabrielli.
Ed ecco finalmente arrivare l'oggetto primo del desiderio: Alessandro Riccio, maestro di cappella galante e sopraffino, con in bella vista lo spartito di una superba Sonata Seconda.

La lezione ha inizio, tra le note di Caccini Chi nel fior di giovinezza e O felici occhi miei di Arcadelt. L'affascinante maestro insegna le regole dell'arte del buon vivere, le istruisce ai piaceri della vita ed al sotterfugio amoroso, intessendo con la passionale dama che accompagna con la spinetta e la sensuale cantante, in simultanea e all'insaputa l'una dell'altra, uno scambio amoroso di lettere.
Le scrive rapido su spartiti che poi consegna loro, ma qualcosa non va come sperato: una missiva sbaglia destinataria e finisce tra le mani della timida flautista, che immediatamente s'innamora del maestro.

Mentre quest'ultimo declama le 3 cose di cui ha bisogno una donna si fa consapevole della nuova conquista avvenuta: un laccio del vestito diventa promessa d'amore, mentre il canto Amor io parto di Caccini mette in luce lo sdegno della dama tradita. E'una prima spia di cambiamento.
Il libertino dongiovanni continua ad imbastire il suo regno di piacere, elogiando la donna, insegnando l'arte della danza su Helas, Madame , cantando Il ballerino.
Ma l' ars amatoria , indirizzata su più fronti, comporta un forte dispendio di energie: esausto, il maestro abbandona il campo su un ironico Amore dormiglione di Barbara Strozzi.
L'inganno è destinato ad essere scoperto: sole, le tre dame si confrontano e il pegno d'amore svela il tradimento.
Dopo falsi pentimenti, capaci di risvegliare l'ilarità del pubblico, il finale è tutto al femminile, carico di "forti colpi"...di scena!

Tutto da gustare questo spettacolo giostrato abilmente tra arie rinascimentali e barocche e testi di buone maniere che si legano perfettamente l'uno l'altro quasi come un unico corpo scritto e musicato appositamente per il teatro.
Il pubblico risponde entusiasta.

Lo spettacolo, inserito all'interno della manifestazione il Genio Fiorentino, giunta alla sua quarta edizione, ci attende adesso alla sesta edizione de Il Mese Mediceo: il 6 Luglio nel cortile del Palazzo Comunale di San Gimignano (Siena), dal 21 al 23 Luglio a Villa di Maiano (Fiesole) e dal 30 Luglio al 1 Agosto nel cortile di Palazzo Moronti Ciotta (Siena).

Samantha Russotto - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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