10. Alt-J - An awesome wave : c'è chi li ha già definiti i "nuovi Radiohead" per come sanno coniugare generi così diversi tra loro, dal rock all'elettronica, senza disdegnare certe dinamiche pop/folk e riferimenti colti nei testi, personalmente aspetterei il secondo disco per dire se è nata una nuova stella di nome Alt-J, di certo questo esordio è un gioiellino che vi strabilierà, un disco compatto eppure sorprendente, in cui ogni traccia ha un suo perché. Da scoprire.
9. Niccolò Fabi - Ecco: l'ennesimo disco di Niccolò che sa parlare al cuore, senza scadere mai nella banalità. Un disco meno immediato rispetto al precedente "Solo un uomo" ma non per questo meno bello, fatto di storie e di dettagli che, sulla chitarra e tra le labbra del cantautore romano, risplendono di una luce ed una poesia tutta particolare.
8. Colapesce - Un meraviglioso declino: un disco fatto di piccoli ritratti, di bellezze nascoste che il giovane cantautore siciliano ha saputo raccontare con stile ed intensità, ascoltare per credere pezzi come "Restiamo in casa" oppure "Oasi"; impossibile non rimanerne catturati.
7. Nicolò Carnesi - Gli eroi non escono il sabato: il pop quando è fatto bene non si smetterebbe mai di ascoltarlo e questo è ciò che accade con questo disco. Basta metterlo nello stereo e non ci si accorge del tempo che passa mentre ci si lascia coinvolgere da "Medusa" o "Il colpo", divorando "Un kinder cereali all'amianto". Toccasana.
6. Beach House - Bloom: ascoltando questo disco avrete la netta sensazione che tutti i vostri problemi svaniscano e che in camera vostra inizi a spuntare non solo il sole, ma l'arcobaleno, visto che tanti sono i colori e le sfumature di questo disco, opera seconda del duo dei Beach House: il loro è un dream-pop irrorato da doti compositive non comuni. Da ascoltare a ripetizione.
5. ManzOni - Cucina povera: un disco da gustare lentamente quello della band veneta, che saprà offrirvi storie intime e sapori lontani, proprio come quelli della cucina povera di un tempo in cui era il dettaglio di una spezia o di una salsa segreta a fare la differenza e rendere un cibo unico. Disco da ascoltare a piccole dosi, entrando dentro ogni singola canzone e facendola propria.
4. Dimartino - Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile: come raccontare l'amore senza mai essere banali; come raggiungere le profondità dei grandi cantautori italiani senza essere per questo tristi o monocorde, tutto questo è "Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile". Un disco da cui è impossibile staccarsi. Imprescindibile.
3. Dead Can Dance - Anastasis: sono tornati i Dead Can Dance e lo hanno fatto con un disco straordinario, conferma della loro classe cristallina, il che non era facile visti i 12 anni di silenzio della band. Anastasis è un disco che non può non emozionarvi. Garantito.
2. Sigur Ros - Valtari: sui Sigur Ros ho finito gli aggettivi e Valtari conferma che loro sanno mettere la bellezza in musica. Pelle d'oca.
1. Wild Nothing - Nocturne: dopo l'esordio datato 2010 arriva la conferma delle doti compositive e poetiche di Jack Tatum, alias Wild Nothing: Nocturne è un disco che saprà dissetarvi, placando la vostra sete di novità e di pop fatto bene. Un pop da sogno ("dream pop" è la miglior definizione che si possa dare del genere eseguito da Tatum). Essere "nuovi" negli anni zero è proprio solo dei grandi e Wild Nothing si avvia sulla strada per diventarlo.
Alessio Gallorini - ERBA magazine
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