Detachment - Il distacco

Tony Kaye

 
poster del film
fonte: www.heyuguys.co.uk

Il professore di lettere Henry Barthes (Adrien Brody) in qualità di supplente viene trasferito in una nuova scuola all'interno della quale nota con sua grande sorpresa il "grande distacco" (da qui il titolo) tra studenti e professori, distacco che si ripresenta tra gli stessi studenti e i loro genitori nell'ambiente domestico. Questi adolescenti esprimono violenza ed ostilità verso i professori dell'istituto mentre rimangono schiacciati e soffocati dall'insufficienza e dalla crudeltà dei loro genitori nell'ambiente domestico, finendo così per venir risucchiati nell'emarginazione sociale. Questo distacco non è altro che il cancro di una società contemporanea in cui i genitori non conoscono più il senso della vita, i giovani sono privi di qualsiasi guida o punto di riferimento che i professori non sono ormai più in grado di offrire non possedendo più la capacità di guidare le fragili menti degli studenti verso un futuro migliore.

Dopo il suo ingresso nella scuola, Henry Barthes comincia ad interessarsi dei problemi legati all'interazione tra studenti - professori, prendendo soprattutto a cuore il caso di una ragazza, Meredith, dotata di un grande talento fotografico, la quale viene continuamente schernita dai suoi compagni e da suo padre per la sua obesità. Ella riesce addirittura a ritrarre il supplente come una non-persona, una specie di "manichino" vivente senza volto all'interno di una classe vuota. Qui pare rivelarsi un incredibile e notevole rimando all'arte Metafisica.

Henry è testimone di questo fenomeno e, così, cerca di insegnare la sua materia nella sua classe con coscienza e consapevolezza con il preciso obiettivo di trasmettere l'importanza del rispetto reciproco tra studenti e professori, cercando di colmare il distacco. Nell'ambiente scolastico si ritrova a conoscere e osservare alcuni insegnanti e a notare, tra gli altri, l'impotenza della psicologa dell'istituto Doris Parker (Lucy Liu), la quale viene continuamente bistrattata dagli studenti durante i suoi colloqui: sulle prime la professoressa mostra un atteggiamento di sottomissione abbandonandosi poco dopo ad un grande sfogo di rabbia. Ancora  il caso del professor Charles Seaboldt (James Caan): un uomo di spiccata sensibilità, onestà e senso dell'umorismo, utilizzato  da lui come arma fondamentale di reazione verbale, ovviamente pacifica, alla rabbia ed alla superbia degli studenti. E, infine, l'assoluta assenza di notorietà del professor Wiatt (Tim Blake Nelson), il quale viene costantemente ignorato sia dai suoi studenti che dalla sua famiglia.
 

 

 
Henry non solo manifesta sin dall'inizio del film un'enorme fragilità interiore dovuta alla sua tormentata infanzia, ma rivela anche altre qualità come la solidarietà e la compassione, specialmente nel momento in cui incontra una giovane prostituta di nome Erica (Sami Gayle) e decide di ospitarla a casa sua, prendendosi cura di lei. Tuttavia, in seguito ad un imprinting scaturito dalla giovane stessa, temendo che lei non riesca a maturare un senso di indipendenza e forza di volontà nel saper sistemare la sua vita, decide a malincuore di farla trasferire in un centro di giovani con problemi sociali.

Il regista ha dimostrato chiaramente il suo ingegno nell'abilità di frapporre alla narrazione principale le riflessioni ed i piccoli, e più volte ripresentati, monologhi del protagonista, dandoci così l'impressione che egli si confidi con un'altra persona. Il film mostra nella sua complessità un'atmosfera pregna di depressione in grado di contagiare persino gli spettatori più scettici ed insensibili. Inoltre, qui prevalgono drammaticità, tristezza e rammarico: questo totale miscuglio di sentimenti bui viene rafforzato dal brillante doppiaggio di Simone D'Andrea, il quale prestando la sua voce all'attore protagonista Adrien Brody, gli conferisce umanità, fragilità psico-emotiva e bontà d'animo.   
 
Infine, la letteratura riesce a dare il suo contributo nell'opera cinematografica di Tony Kaye sia all'inizio con la frase d'apertura del filosofo Camus sia con il concetto di non - persona nel quale il protagonista si identifica alla fine durante la lettura del pezzo finale, tratto dal libro "La casa degli Usher"  del giallista Edgar Allan Poe, in cui così come viene descritta la casa vuota degli Usher anche la classe nella quale si trova c'è la stessa atmosfera di desolazione e silenzio.


 

Brian Vannacci  - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 11/1/2017

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