In un clima acceso come quello politico di questo periodo, un film come Viva la Libertà mette in luce spunti di riflessione su un contesto partitico sempre più attaccato dalla satira e sempre più spiazzante per l'elettore che dovrà andare a votare a breve colui al quale spetterebbe governare il nostro paese.
E' un film dal messaggio forte e chiaro, come si legge dalle parole di uno dei protagonisti interpretati dal magistrale Toni Servillo. La vicenda ha il suo centro su due fratelli gemelli; Enrico Oliveri, segretario dell'opposizione, è attaccato dai compagni di partito e dalla Stampa e accasciato in un clima sociale che con le sue forze non riesce più a risollevare. Ormai stanco, decide, a quel punto di "sparire" per riflettere e per vedere quale reazione potrebbe scatenare un evento del genere.
Altro personaggio di spicco è Bottini, il fidato collaboratore di Oliveri interpretato da Valerio Mastandrea, che si ritrova catapultato nella situazione di dover gestire da solo lo scandalo che potrebbe nascere da questa scomparsa. Bottini, venuto poi a conoscenza del fratello di Oliveri conosciuto con lo pseudonimo di Giovanni Ernani e appena uscito da una casa per malati mentali, filosofo e scrittore, deciderà di contattarlo, convincendolo a ricoprire, almeno momentaneamente la posizione di rilievo del fratello.
Da qui parte la vicenda di scambio di persone e personalità, come un lungo viaggio per riscoprire se stessi. Enrico e Giovanni sono due figure opposte. Il giorno e la notte. Enrico, ormai logorato dal ruolo che la vita ha portato a fargli interpretare, ha perso completamente il gusto per i piccoli piaceri della vita (come cucinare, aiutare gli altri) perché troppo incatenato entro schemi in cui non riesce ad esser se stesso. Giovanni è uomo ormai libero, appassionato e amante della vita e di tutti i suoi aspetti (primi tra tutti la musica e il ballo) e dalla cui vita si aspetta tutto e niente.
Due vite e scelte opposte; due modi differenti di approcciarsi alle cose. Come Dottor Jekill e Mister Hyde il tema del doppio, ancora una volta fa capire quanto sia difficile esser solamente l'uno o solamente l'altro anche se, Giovanni, grazie al suo esser "fuori dalle regole", riuscirà a coinvolgere in maniera impensabile non solo gli elettori ma anche gli stessi compagni di partito da esso ormai allontanati. Perle di saggezza si avvicendano in questo film-satira dei nostri giorni che fa sorridere e commuovere allo stesso tempo, lanciando verità che spiazzano, come la frase di Giovanni Ernani durante un comizio: "Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua"; volontà di far capire che non è tutto oro quel che viene proferito da chi dice di promettere risposte e fatti con la stessa facilità che si ha nello sfregare la lampada di Aladino. Non si tratta di un attacco alla politica, anzi ad essa vien dato un motivo per riscattarsi grazie alla genuinità di una persona come tante, forse più sensibile di altre nell'ascoltare il popolo e gli "ultimi" come appare nella divertente e toccante scena in cui Giovanni, pur avendo ormai assunto i panni del fratello non si dimentica di andare a trovare gli amici in "manicomio".
Il finale lascia spazio a quella idea di fusione dei due personaggi che alla fine tornano ad essere due facce di una stessa medaglia e ci lascia con la convinzione, così come mostrerà lo stesso Bottini, che in fin dei conti non importa se il capo del partito sia Giovanni o Enrico, quest'ultimo tornato dal suo viaggio, durante il quale ha riscoperto gli stessi valori, anche quelli del linguaggio, gran punto di forza del fratello. Un film che come una poesia rimanda a citazioni brechtiane e a un manifesto molto forte sul cinema e la società stessa, come si evince dall'inserimento di regia di un'intervista accorata a Federico Fellini contro la censura.
Viva la libertà
Di Roberto Andò
Produzione: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 94 min.
Interpreti: Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto
Irene Mesolella - ERBA magazine
Punto Giovani Europa