Sabato 9 Marzo, presso la saletta rossa dello spazio Officina iovani di Prato, si è tenuto il primo incontro della rassegna " Un thè di Erba", promossa dalla nuova redazione della web magazine del comune di Prato, Erba Magazine.
Ogni incontro è stato organizzato con lo scopo di avvicinare gli appassionati e i curiosi di arte e cultura a partecipare attivamente con domande, curiosità o nuovi spunti sul cinema, letteratura, teatro e videoarte. La redazione ha piacere di sottolineare come questi siano incontri informali, in cui ognuno può intervenire e dove si promuove a tutti gli effetti lo scambio di opinioni.
L'ospite di questo primo incontro è stato Marco Compiani, laureato al DAMS, critico cinematografico e redattore presso la rivista online di cinema "Gli Spietati".
Lo spunto da cui è partito Marco Compiani è un problema che spesso fa riflettere non solo chi si accinge a scrivere recensioni di film per la prima volta, ma anche il pubblico lettore delle stesse.
Il dubbio che attanaglia chi si occupa di arte contemporanea, nella difficoltà di volerne dare una definizione, si sposta in questo caso alla domanda: "Cos'è critica cinematografica?".
Come sottolinea attentamente Marco, oggigiorno, grazie sicuramente ai nuovi media, in particolare a internet e ai siti dedicati alle recensioni cinematografiche online, tutti hanno la facoltà di approcciarsi al cinema. Si individua però una discrepanza forte tra chi risolve la critica in una semplice impressione morale e chi fa della recensione uno sfoggio di accademismo, pronto, in ogni caso, a scremare ciò che è personale e soggettivo, in quanto condizionato da categorie predefinite tramite le quali se un film presenta determinate caratteristiche viene automaticamente classificato, a partire dalla, a volte soffocante, divisione per generi (thriller, commedia romantica, dramma ecc).
Dalla discussione intrapresa con Marco e dalle impressioni dei presenti, è risultato che, sicuramente chi si appresta a scrivere su di un film è avvantaggiato dal background e dal bagaglio di conoscenze tecnico-storiche che si porta da studi fatti in questo campo; bagaglio che gli permetterebbe forse più facilmente di analizzare in profondità certi aspetti come la ripresa o il piano sequenza, oppure permetterebbero di creare tutta una rete di paragoni con altri film. D'altra parte però la conoscenza tecnico-storica derivata da studi sul cinema non è del tutto vincolante. Una buona recensione nasce proprio dalla libertà di potersi creare uno stile personale e avvincente, assolutamente non incasellato da regole.
L'obiettivo principale di una buona critica cinematografica è infatti quello di far emergere nel lettore uno spunto di riflessione sul film preso in esame; sia che il film sia stato già visto, sia che si debba ancora decidere se andare a vederlo o meno. Spesso la critica cinematografica fatta da persone che scrivono per riviste quotate e quindi da chi ne ha fatto un mestiere, è condizionata dalla necessità di promozione cinematografica.
In un secondo momento, la dicussione con Marco Compiani si è spostata ad analizzare, nello specifico, cosa dovrebbe contenere una recensione; per quanto riguarda la trama c'è chi preferisce inserirla e chi invece preferisce prenderla semplicemente come spunto per sviluppare una riflessione parallela.
E' importante che l'intera recensione non sia occupata per i ¾ dalla trama e che essa non venga descritta nei minimi particolari con aggiunta dello spoiler sulla conclusione del film. Indugiare troppo sulla storia e i personaggi annoia chi ha già visto il film e toglie ogni curiosità a chi ancora deve accingersi a vederlo. Ogni analisi personale del film è ben accolta, stando attenti a non fissarsi su visioni univoche.
D'altra parte, un'accesa e interessante discussione si è avuta sull'inserimento o meno dei giudizi personali. Marco Compiani, sostenendo che, anche in questo caso, vi è un'ampia fetta di "critici" volti a esplicitare la bellezza o meno e la preferenza per un film (generalmente sui siti viene valutata da ogni utente dalle stelle di gradimento), tiene a rimarcare come sia meglio, per una critica soggettiva ma che abbia nello stesso tempo una visione oggettiva sul film, non lasciarsi andare a facili e contestabili giudizi di piacere o demolizione totale privi di spiegazioni, ma argomentare il perché un film ci appaia riuscito o meno.
A conclusione dell'incontro, Marco ci ha svelato un consiglio: forse è bene non lanciarsi nella lettura delle recensioni altrui. Essa può essere fuorviante per la nostra visione, condizionandoci nell'analisi specifica dell'opera. Un paragone che invece per qualcun altro può essere un modo positivo per valutarsi.
Questo incontro ha permesso di mettere in atto discussioni e ha stimolato la partecipazione dei presenti che speriamo tornino anche il prossimo sabato.
Un ruolo importante per l'accoglienza è dovuto all'allestimento con tavolini e sedie riciclate che ci sono state concesse dal laboratorio Riciclidea di Prato che ringraziamo sentitamente e dalla degustazione di thè messo a disposizione.
Irene Mesolella - ERBA magazine
Punto Giovani Europa