Pugni in Tasca MTV

Logo di Pugni in tasca

Ogni venerdì sera su MTV.

La prima buona impressione è vedere i giovani che parlano e dicono cose sensate, vere, intelligenti.

In televisione i giovani sono spariti. O meglio ci sono, ma o li fanno parlare solo per sentirsi dire quello che già sanno (e che vogliono sentirsi dire, banalità in genere). La sera prima su uno speciale TG1 sulla costituzione si dimostrava che i giovani non sanno cosa è la costituzione, con un intervista montata ad hoc, dove uscivano i peggio sfondoni. Non credo che questo il livello culturale , o almeno spero che non sia così basso, sono ottimista, d'altronde sin dalle medie con "educazione civica" (esiste ancora vero?) la scuola ti insegna le minime nozioni fondamentali. Credo che hanno fatto domande a bruciapelo e montato solo il peggio che usciva dalle bocche, per colpire i benpensanti intellettuali rimasti a vedere uno speciale sulla Costituzione in terza serata.

Pugni in tasca è il titolo del talk show, il primo di un certo spessore di MTV il canale delle nuove generazioni per eccellenza, condotto da Mario Adinolfi, giornalista grosso e bonaccione, ma capace tirare i colpi ai fianchi quando meno te l'aspetti, un Floris con un target diverso. Il titolo è stupendo, la grafica e l'immagine coordinata è quella "street" tipica di MTV, tanto è vero che all'inizio si può confondere con il programma dove modificano gli scooter, molto bella.

Pugni, come la rabbia che si sente serpeggiare nel nostro paese, tra beppegrillismi e fenomeni Casta, ma in tasca perché la maggior parte delle persone non trasforma questa delusione in un'azione concreta. Il programma vuole scardinare questa ultima affermazione.

Argomento della prima puntata le mafie e la loro influenza economica di dominazione sul territorio. La discussione parte da considerazioni tristi come le cattedrali nel deserto, case popolari e opere pubbliche iniziate per prendere finanziamenti e abbandonate a metà cantiere. Poi l'usura come attività principe delle mafie italiane. Adinolfi presenta personaggi positivi come le associazioni anti mafia di Libera, e i giovani calabresi di Ammazzateci tutti www.ammazzatecitutti.org  e i siciliani di Addiopizzo www.addiopizzo.org  esempi di cittadinanza attiva positiva, che si mette in gioco in prima persona, che ci mette la faccia. Interviene in studio anche il magistrato Raffaele Cantone, considerato il numero uno nella battaglia ai clan più importanti della camorra imprenditrice. Quello che colpisce è l'età dei personaggi in studio, conduttore e ospiti (magistrato incluso) vanno dai 19 ai 40 anni, non male per essere in Italia, il paese che Tito Boeri definisce il paese che sta tradendo le nuove generazioni.

Denuncia, ma anche speranza, forse questo ha bisogno il nostro paese, dal punto di vista di chi viene sempre meno considerato, i giovani appunto.



Marco Giani - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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