Cosa succederebbe se la nostra vita fosse soltanto una fiction, che ci vede come unici protagonisti di un mondo apparentemente reale, dove le persone intorno a noi non sono altro che attori professionisti o comparse?
Questo è il caso di Truman Burbank (Jim Carrey), trent'enne residente nella sua città natale, Seaheaven, sposato felicemente, dall'animo socievole e di professione fa l'assicuratore. "Buongiorno e se non dovessi rivedervi: buon pomeriggio, buonasera e buonanotte" - dice ogni mattina Truman, quando saluta i suoi vicini di casa.
Per tutti questi anni gli è stata nascosta questa dura realtà e lui ha trascorso un'esistenza fittizia, che lui, però ha creduto essere vera. Ogni persona è una semplice comparsa oppure un attore funzionale alla soap, persino sua moglie Marylin, sua madre e il suo migliore amico, Marlon. Tuttavia, appena scopre la verità soprattutto grazie ad una ex - attrice nonché unica persona "reale" di nome Sylvia (Natascha McElhone), tenta in tutti i modi di evadere da quella "prigione sociale".
Il confine tra realtà e finzione si fa sempre più impercettibile a causa dell'immenso potere dei mass media; la vita del singolo individuo viene "manipolata" costantemente dal tubo catodico (in questo caso dal regista Christoph, interpretato da Ed Harris) e, soprattutto, diventa più forte l'aspirazione dell'uomo alla libertà, alla verità, alla "vera esistenza".
Il protagonista non è più soltanto una star della fiction, ma anche una cavia, un prigioniero che viene sorvegliato senza tregua da telecamere ed altri aggeggi elettronici. Lo studio televisivo è addirittura in grado di provocare fenomeni atmosferici e naturali come pioggia, bel tempo, tramonto del sole, alba, tempesta ecc... Il regista della serie non è una persona che si è limitata a dare vita ad uno show in diretta, ma ha creato un intero mondo, al di fuori del quale c'è la pura realtà.
Questo film ci permette di riflettere, seppur brevemente, alla trasmissione odierna Grande Fratello quale realizzazione concreta di un particolare desiderio nonché impressionante disturbo: il voyeurismo, ovvero la tendenza a comportarsi come guardoni o spie.
Anche La finestra sul cortile di Hitchcock è uno specchio, però in chiave giallistica e noir, del piacere morboso di osservare le altre persone a loro insaputa, provando persino divertimento.
Molti altri sono i film che potremmo prendere in considerazione al fine di approfondire meglio il contrasto tra finzione e realtà; la manipolazione della realtà, la quale è il puro esperimento di un creatore esterno, che le fornisce di regole, usi e costumi e, infine, l'assiduo controllo di ogni individuo tramite un sistema elettronico di sorveglianza.
Brian Vannacci - ERBA magazine
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