Un click su un Machintosh, campanelli tintinnano e la tromba di Basso inizia a delineare un paesaggio sonoro che ci porta su una spiaggia esotica in una bella giornata d'estate. Così inizia la performance dei Triotronic. La guest star della serata è il noto trombettista Fabrizio Bosso che si presta anche ad utilizzare il suo Machintosh per colorare di elettronica gli intriganti e groovosi arrangiamenti dei tre Triotonic. Il contrabbasso di Senni parla una lingua molto americana, il sax di Polga porta la mente verso scenari più francesi e si trova a dover fare i conti con una apparente spensieratezza di 'melodicità' della tromba di Bosso, alla quale però tiene testa con discreta bravura. Il tutto viene retto bene dalle percussioni di Paoli. La serata scorre tranquilla ed il numeroso pubblico accorso a Officina Giovani, composto da tutte le età, si rilassa e spesso si lascia andare ad applausi. Di fatto, quello che suonano i Triotronic, non è jazz ma piuttosto musica lounge con influenze house. Se davvero vogliono il jazz devono cercare più immediatezza negli strumenti e meno arricchimenti superflui, sia computerizzati che non.
VOTO: Discreto
Alessio Lauria - ERBA magazine
Punto Giovani Europa