Diario Erasmus

Il primo giorno di scuola

 


Il primo giorno di scuola, come tutti i primi giorni di scuola che si rispettino, é stato molto emozionante!

Eravamo un centinaio di Erasmus students e siamo stati immortalati in una splendida foto, che sarà poi probabilmente servita per il depliant dell'anno successivo.

Siamo stati accolti con un buffet di cibo tipico servito da persone in abito tradizionale.

Eravamo tutti un po' spaesati e trovavamo la sicurezza nel parlare, con ragazzi provenienti dal nostro stesso paese, delle "stranezze" che stavamo vivendo e che ci stavano circondando. Un altro punto di riferimento erano le conquiline, le uniche persone che già conoscevi in quella borgia di sconosciuti che poi sarebbe diventata una grande famiglia.

In classe, dopo i vari convenevoli dell'accoglienza, che prevedeva gite organizzate, tour dei canali e visite ai musei, Mr Rawal, professore londinese, che teneva il corso di Media&politics, parlava, senza occhi di riguardo per noi erasmus, delle regole del suo corso.
 
Chi, nello scrivere le relazioni, fosse stato colpevole di copy right, avrebbe dovuto affrontare notevoli conseguenze. Infatti a den
haag oltre ai parties, pre-drinks, coffee shops, multicultural dinners, abbiamo passato anche molte ore in biblioteca, con gruppi studio liberi o obbligati per lavori necessariamente di gruppo. Mr Boisy, ad esempio, corso di International business, organizzava nelle sue lezioni il debate.

Erano previsti due gruppi, il primo, "presentation group", doveva presentare un argomento sulla lavagna elettronica davanti a tutta la classe, preoccupandosi di spiegare con chiarezza e di non annoiare i classmates; l'altro gruppo, studiando lo stesso tema, doveva porre delle domande ardite e pungenti con lo scopo di colpire i membri del primo e affondare la loro"presentation".

Era una competizione sana, in cui nessuno passava a nessuno le domande prima della lezione ma in cui i più meritevoli, erano premiati dall'applauso di tutti, anche degli avversari. Le assenze, massimo due, dovevano essere giustificate con una mail inviata direttamente al professore.

Il voto finale sommava 20% debate, 20% partecipation, 60% written exam. Per noi erasmus nessuna eccezione, per il nostro pessimo inglese nessuna pietà!

E cosí ti metti in gioco ed é una sfida continua, giorno per giorno, per un semestre intero!
 

 


 
 

 

Erika Greco - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

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