Mi chiamo Diana, ho ventidue anni, e vengo dalla Germania, da un paese sul lago di Costanza. Rimarrò nove mesi a Prato per un progetto di Servizio Volontario Europeo.
Amo lo sport, specie il calcio. In generale sono una tifosa di VFB Stoccarda. Per questo motivo, l'interesse sportivo, ho deciso di partecipare ad una partita di calcio in Italia. Ho scelto Fiorentina-Juventus, forse 'La Partita' per i Toscani.
Sono andata allo stadio Franchi di Firenze con Nacho, un ragazzo spagnolo che lavora con me a Officina Giovani a Prato.
Ci siamo seduti in curva Ferrovia, in un buon posto, riuscivo a vedere perfettamente tutti i calciatori!
All'inizio tutto lo stadio ha cantato l'inno 'della Viola'. La nostra aveva preparato una coreografia meravigliosa e, tutti, tenevamo dei palloncini con i colori viola e rosso. Dalla parte opposta dello stadio era stata creata, sempre per coreografia, una gigantesca bandiera della squadra di casa.
In quel momento l'atmosfera era bellissima. In Germania non avevo mai visto qualcosa del genere.
Ero, però, abbastanza scioccata dalla tifoseria ospite. I tifosi juventini erano, infatti, rinchiusi in una specie di "gabbia"; sembravano in prigione! In Germania entrambe le tifoserie sono insieme allo stadio e sono molto pacifiche tra loro. Non esiste una divisione così netta e "protetta". Solo alla fine della partita, però, ho capito questa disposizione!
Tutti i tifosi Juventini gettavano petardi e lattine verso giocatori e tifosi viola. Nella "prigione" il clima era aggressivo e turbolento.
Venendo alla partita, per i primi venti minuti le due squadre si bilanciavano e tutti pensavano allo 0-0 come risultato finale. Al 37° minuto e poi al 40°, però, la Juventus ha messo a segno due goal micidiali. 0-2 per i bianconeri.
A quel punto, sicuri della vittoria, gli juventini hanno iniziato a insultare tutti, tifosi e giocatori della Fiorentina. Su questo clima siamo andati al riposo.
Il secondo tempo è riuscito a cambiare tutto. Dopo aver rischiato più volte di subire altri gol, la Fiorentina ha rifilato quattro goal in quindici minuti ai propri avversari. E' stato pazzesco. Tutti erano increduli. Anche noi abbiamo applaudito per tre minuti di fila! Gli insulti sono, a quel punto, passati ai tifosi e giocatori bianconeri.
In Germania una situazione come questa sarebbe stata inimmaginabile. L'esperienza fatta è che l'atmosfera in Italia è più emozionate che in Germania...ma il comportamento è davvero da bocciare.
La mia curiosità ed emozione, però, mi porterà sicuramente a fare nuove esperienze allo stadio Franchi.
Diana Laimer - ERBA magazine
Punto Giovani Europa