Terra Ignota

di Vanni Santoni HG

 

Ci sono scrittori (così come attori, registi, cantanti eccetera) con i quali mi risulta assai arduo non essere di parte. Vanni Santoni è uno di questi.

L'autore di Montevarchi (tra le sue opere mi limito a citare "Gli Interessi In Comune" e "Se Fossi Fuoco Arderei Firenze", che se non li avete letti vi consiglio di procurarveli subito non appena terminato di leggere questa recensione) si cimenta questa volta in un genere a me pressoché sconosciuto: il fantasy. Terra Ignota, edito da Mondadori, va preso come un percorso parallelo della sua attività di scrittore (sottolineato anche dall'aggiunta al suo nome e cognome della sigla "HG", omaggio a "Dissipatio Humanis Generis" di Guido Morselli). Tutto questo non può non incuriosirmi.

Lui esordisce come scrittore di fantasy, ed io come lettore.
Tre cose mi aspettavo da questo romanzo.

La prima, che si trattasse di un'opera in più volumi. Ed è così, quello che sto recensendo, è infatti la prima parte, intitolata "Risveglio", di una saga.

La seconda, più un timore mio che un'aspettativa, che mi sarei incartato e perso tra personaggi e luoghi da nomi strani, grovigli di trame e sottotrame e così via. Preoccupazione del tutto fuori luogo, la scrittura di Vanni Santoni e la sapiente scelta di capitoli brevi, rendono la lettura piacevolissima. Il romanzo scorre via come un weekend con gli amici in una località balneare ad inizio estate.
Mi aspettavo, infine, che il libro trattasse di un viaggio. Per quel poco che so di romanzi o film fantasy, questi in genere prevedono che qualcuno vada da qualche parte per qualsivoglia ragione. Ed è così anche in "Terra Ignota".

Ailis, giovane abitante del Villaggio Alto, sopravvive al tremendo massacro che un manipolo di cavalieri infligge al luogo in cui vive. La sua migliore amica Vevisa viene rapita, mentre sono incerte le sorti dell'altro suo amico Breu.  Ailis decide pertanto di partire per ritrovare gli amici e per vendicarsi.

Inizia così un percorso iniziatico in cui, da poco più che bambina, si appresta a crescere ed a scoprire sé stessa giorno dopo giorno, passando attraverso innumerevoli avventure.  Sarà una schiava, una gladiatrice, subirà incantesimi, combatterà affrontando enormi pericoli e sfiorando la morte. Molti saranno i suoi compagni di viaggio: su tutti la tenace e sfrontata Brigid, ed il giovane ma saggio Val.

Chi è in realtà Ailis? Riuscirà a vendicarsi? Perché Vevisa è stata rapita?

Quello che, fin dall'inizio, mi ha sorpreso di più, è la scelta della protagonista: seppur tosta, Ailis è poco più di una bambina. Personalmente ho trovato questo molto azzeccato. Ritengo infatti che, l'età "particolare" di Ailis tenda a sottolineare gli aspetti metaforici del viaggio. Oltre ad essere un percorso fisico, reale, avventuroso, alla ricerca in primo luogo di vendetta, quello intrapreso dalla protagonista è il naturale passaggio dall'infanzia verso l'età adulta. Crescendo, tutti affrontiamo prove, più o meno complesse che, volenti o nolenti, ci portano a scoprire chi siamo veramente. Tutti noi, prima o poi, ci troviamo dinanzi ad un evento particolare che ci spingerà verso la crescita, verso la maturazione. La strage del Villaggio Alto in cui perdono la vita i suoi genitori, e la conseguente ricerca di vendetta e, se vogliamo, giustizia, altro non è che la molla che catapulta Ailis verso la scoperta di sé, delle sue origini e del suo posto nel mondo.

Devo dire che, in tutto questo, ho trovato un certo parallelismo con gli undicenni protagonisti di It di Stephen King e con la loro sfida ad un'entità malvagia che condizionerà in modo irreversibile le loro esistenze.

E' un romanzo nel quale sarà via via più difficile interrompere la lettura. L'impulso sarà sempre quello di girare pagina e continuare a scoprire "cosa succede dopo". Grazie allo stile coinvolgente dell'autore, si arriveranno ad anelare quei momenti liberi in cui possiamo dedicarci alla lettura ed immergersi nelle vicissitudini di Ailis.

Complimenti a Vanni Santoni HG per questo suo esordio, a me non resta che attendere il prosieguo di questa saga appassionante e suggerire a tutti (amanti di fantasy o meno) di leggere "Terra Ignota".

 


 
 

 

Iacopo Innocenti - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

I Social di ERBA Magazine: