Da Costanza con fervore!

 
Erika Greco con un'amica nella città di Konstanz
Fonte: foto di Erika Greco

Una settimana fa sono stata a Konstanz, una cittadina situata nella parte sud-occidentale della Germania, al confine con la Svizzera. Emanuela, una mia cara amica, è li in Erasmus e, con i suoi amici, mi ha preparato un piccolo giro turistico! Costeggiando il lago di Costanza, è possibile raggiungere a piedi il confine svizzero. A indicarlo c'é una scultura contemporanea non ben definita. Mettendo un piede a destra e l'altro a sinistra della scultura,, si è contemporaneamente sia in Germania che in Svizzera!
Costanza é una cittadina universitaria, oltre che ambita meta turistica. Nonostante ciò, è una città tranquilla, circondata dal verde, costruita nel rispetto della natura, con piste ciclabili ovunque, autobus super efficienti e un ritmo di vita d'altri tempi. L'Università si erge in mezzo al bosco; in netto contrasto con la semplicità che lo circonda, questo edificio tentacolare è molto particolare e stravagante. Forse proprio a indicare, a torto o ragione, la fine della naturalezza e l'inizio degli uomini. Uno dei simboli della città è la statua di Impera, dell'artista Peter Lenk Bildhauer. Situata all'ingresso del porto, la statua tiranneggia su tutto il lago e sembra ammonirci tutti.
Jhonas, un ragazzo tedesco e coinquilino di Ema, ci dice che era una prostituta. Su Wikipedia trovo una frase molto più diplomatica: 'famosa cortigiana italiana'. Tralasciando l'esatta dicitura, e soffermandoci sulla statua, vediamo che Impera ha in una mano l'imperatore Sigismondo, nell'altra il papa, Martino V. Due poteri forti, rappresentati nella loro più meschina nudità, in contrasto con l'abbondanza e la ricchezza delle loro vite. Due poteri che devono rimanere separati, distinti, bilanciati, vigenti ciascuno nel proprio territorio. Due poteri cui si affidano le cose più alte e auliche, poi spesso rei di comportamenti empi e riprovevoli, di cui Impera diventa simbolo. E se a prostituirsi si fa un lavoro sporco, questo sicuramente è il più difficile.

 

Quando torno in Italia, scopro che il papa è a Strasburgo a tenere un discorso al Parlamento Europeo. Tutti fermi per un istante. Tutti ad ascoltare le sue sante parole. Nessuno con l'Iphone. Nessuno che dorme. Nessun assenteista. Perché? Perché é il papa? Perché parla di immigrati, lavoro, economia? Perché dice cose scontate come 'é giunta l'ora di costruire un'Europa che ruoti non intorno all'economia, ma intorno alla sacralità della persona umana', ovviamente 'il tutto nel rispetto delle istituzioni internazionali'?

Perché il mondo si ferma quando è una toga a parlare? Perché abbiamo bisogno di essere spronati dal papa a fare bene, invece di fare bene e basta? Perché non abbiamo rispetto l'uno dell'altro? Perché non abbiamo rispetto delle capacità di ciascuno e di quelle straordinarie di qualcuno? Perché parte Samantha Cristoforetti per lo spazio e non c'è una diretta nazionale? Perché attendiamo ancora l'Oracolo di Delfi? Perché??

 
 

 

Erika Greco - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017