Sabato scorso è andato in scena al Fabbricone lo spettacolo Il tenace soldatino di piombo, rivisitazione della celebre fiaba di H. C. Andersen operata dal Teatro delle Apparizioni; il sottotitolo recita Un film da palcoscenico.
Nessun sipario, la scena è aperta, sembra di entrare nella stanza di un bambino tanto è carica di balocchi. Ci sediamo, le luci si abbassano ed entrano i due attori che, dicono, ci racconteranno questa storia. Nessuna recita, loro narrano e si occupano del doppiaggio come per un film d'animazione: i protagonisti infatti sono proprio i giocattoli che prendono vita in una notte di temporale.
Tutto lo spettacolo si muove su due binari, da una parte la messa in scena della recita dei balocchi che parlano, si muovono, provano emozioni e dall'altra la novità di questa rappresentazione che è la ripresa cinematografica dell'azione in diretta: l'occhio ha la possibilità di spaziare su due piani che si muovono contemporaneamente, il 3D viene ripreso e si fa bidimensionale sullo schermo appeso. É un film teatrale, vivo e originale, dove l'uso della tecnologia aiuta ad amplificare magia, spettacolarità, arte.
Luci soffuse, musiche che rimandano a celeberrime colonne sonore, giocattoli dal sapore vintage, tutto è calcolato per avere quella particolare atmosfera: un'ambientazione classica e "normale", come quella di una stanza dei giochi, che si fa misteriosa e meravigliosa dall'animazione della stessa.
Gli attori si destreggiano con grande abilità nel muovere, doppiare, illuminare e riprendere con la telecamera il tutto. Ci sono alcuni momenti più lenti, quasi ripetitivi e dialoghi non sempre brillanti, ma tutto non può essere perfetto, come ci insegna appunto, il piccolo soldato.
La storia è quella del tenace soldatino nato con una sola gamba che si innamora della bella e irraggiungibile ballerina e, forte del suo sentimento, la vuole raggiungere e conquistare. La sua diversità e disabilità (l'avere solo una gamba) non gli impedirà di partire: intraprenderà davanti ai nostri occhi un percorso burrascoso, fatto di imprevisti, ostacoli, dilemmi, che metteranno a dura prova il suo amore e la sua tenacia: il viaggio (esistenziale) cambia rispetto alla vera fiaba e viene rivisitato e ri-ambientato nello spazio scenico. Incontrerà strani balocchi, famosi personaggi, e vecchi saggi, vivendo varie avventure fino al raggiungimento del suo sogno. Alla fine, in stile Romeo e Giulietta, i due si uniranno in un abbraccio speciale.
Una romantica storia d'amore e di coraggio, dopotutto lui è un soldato e sceglie di lasciare il suo ruolo di combattente, di lasciar perdere le guerre, per andare incontro all'Amore: cresce, cambia, si evolve, rompendo gli schemi e andando incontro alla sua vera natura, con tenacia e determinazione.
Non si arrende mai, insegue e riesce a realizzare i propri sogni: un messaggio importante e bellissimo da comunicare, infondere ai nostri bambini (e non solo).
Eugenia La Vita - ERBA magazine
Punto Giovani Europa