Sono arrivata a Portalegre
esattamente la settimana scorsa e la magia di questo piccolo paesino
mi ha rapita da subito.
Portalegre è un piccolo
paese situato nella regione dell'Alentejo, al centro della
nazione e confinante con la Spagna, infatti è il paese più vicino
al confine di tutto il Portogallo. La regione dell'Alentejo è molto
conosciuta per i suoi vigneti e gli abitanti ne vanno molto
fieri, come dargli torto considerando che vantano ben il dieci
percento dei vigneti su scala nazionale (22.000 ettari).
Sono atterrata
all'aereoporto di Lisbona il 3 marzo alle 15.10, emozionata,
terrorizzata e ubriaca di adrenalina allo stesso tempo, sapevo che da
quel momento i prossimi sei mesi sarebbero stati incredibili e mi
chiedevo chi ci sarebbe stato ad aspettarmi all'aereoporto, un
ragazzo? Una ragazza? Sarà simpatico? Ci sarà realmente o si sarà
dimenticato di me? E tutti i generi di paranoie inutili che una
persona si fa in questi casi. Ovviamente nessuno si era dimenticato
di me e ad aspettarmi ho trovato una ragazza con un sorriso raggiante
e che si è presentata come Ana, la segretaria di Formatus,
mi ha accompagnata ad un tavolo al quale erano sedute le altre
volontarie europee arrivate qualche ora prima di me: Allison,
dal Belgio e Ioanna da Cipro. L'imbarazzo
regnava sovrano mentre eravamo in attesa dell'arrivo dell'ultima
volontaria dalla Lituania, di nome Anele,
fortunatamente appena anche lei è arrivata il ghiaccio ha cominciato
a sciogliersi e in pochissimo tempo ci siamo ritrovate a conversare
come se ci conoscessimo da una vita. La prima delizia portoghese che
ho avuto la fortuna di assaggiare nel tragitto per Portalegre è la
Bifana, ovvero un panino farcito con fettine di maiale,
precedentemente cucinate e insaporite con quintali di aglio,
il quale sembra regnare sovrano nelle cucine portoghesi.
Il tragitto dall'aereoporto a Portalegre è durato quasi tre ore e ho assaporato ogni cambiamento nel paesaggio, ogni vigneto ed ogni castello che riuscivo a intravedere dal finestrino mentre intanto Ana ci spiegava pazientemente il significato delle parole e chiariva ogni dubbio avessimo su qualsiasi cosa.
Finalmente arriviamo e ci dividiamo in due appartamenti, Allison e Anele insieme ed io insieme a Ioanna e ad altri due coinquilini portoghesi.
I primi giorni conosciamo anche la presidente di Formatus, Ana, si, un'altra Ana e proprio per questo tutte noi le chiamiamo 'the Anas'. Le Anas ci fanno da cicerone per le vie di quello splendido paesino, passando dal parco del Tarro, il quale ospita il Platano più grande di Europa, fino ad arrivare a Placa da Republica, con i suoi bar e i suoi tavolini all'aperto. Tutte le abitazioni sono di color bianco, finestre comprese, decorate di blu o giallo, i colori della città. Conosciamo anche i posti dove lavoreremo, il primo è la Loja social ovvero il social shop, dove aiuteremo nell'organizzazione dei vestiti, cibo e qualsiasi altro materiale messo a disposizione per le persone bisognose, ci rendiamo conto immediatamente della quantità di lavoro che ci aspetta: decine di sacchi pieni di vestiti giacevano ovunque, in attesa di essere controllati e organizzati proprio da noi. Subito dopo ci dirigiamo verso le scuole nelle quali lavoreremo a coppie tutti i giorni nell'ora di ricreazione, conosciamo Sandra, l'animatrice dei plessi, che molto gentilmente ci ha mostrato sia la scuola 'media' (dai 12 ai 16 anni) sia quella elementare. Facciamo poi visita al CAEP (centro artistico e culturale), nel quale lavoreremo alcune ore serali nei fine settimana e infine arriviamo all'Universo delle opportunità, per il quale è nato il progetto di cui faccio parte. All'Universo aiuteremo i bambini più bisognosi, provenienti da difficili situazioni economiche, a studiare e a svolgere i loro compiti, ma soprattutto organizzeremo diversi laboratori creativi e non solo, la mia proposta per uno dei primi laboratori è proprio quello di cucina, ovviamente a tema pizza!
Il resto della settimana siamo state invitate a vedere concerti su concerti dal cordialissimo Gaspar, coordinatore del centro artistico, abbiamo bevuto ottima sangria e mangiato fino a scoppiare, credo proprio che mantenere la linea in questi mesi sarà un'ardua impresa: la cucina portoghese è semplicemente favolosa e anche alquanto grassa (ieri ho ordinato un'insalata e ho ricevuto un piatto con dentro pasta, uova, legumi vari, tonno, qualche foglia d'insalata e maionese!).
Credo proprio che quest'esperienza sarà indimenticabile e non vedo l'ora di cominciare a lavorare, nel frattempo mi godo la quiete e la vista niente male che ho dalla camera!
Bacioni a tutti, al prossimo aggiornamento!