Sembrano passati solo pochi giorni da quando ho scritto il mio primo racconto e invece ne sono passati quasi trenta, niente in confronto ai restanti cinque mesi che mi attendono, ma comunque il primo traguardo importante.
Oserei dire che le parole chiave di questo mese siano state: camminare, scuola, progetto e "It's gonna be great!". L'ultima parola chiave in realtà non lo è affatto, è semplicemente il tormentone che abbiamo creato noi volontarie per scherzare con Gaspar (il coordinatore del centro artistico), il quale ripete assiduamente "It's gonna be great!" (andrà benissimo) per ogni situazione, soprattutto per parlare dei concerti che si terranno a Centro de Arte do Espectaculo (CAEP). La cosa divertente non è tanto la sua adorazione per questa frase ma piuttosto il fatto che, dato che la ripete ogni cinque minuti, spesso finisce che assistiamo a scene di questo genere: "No, non conosco questo gruppo, anzi, li conosco ma non li ascolto, ma fidati, "it's gonna be great!"o "Lei? No, no, odio la sua musica ma it's gonna be great!" controsenso? No, se sei Gaspar.
Parliamo invece del progetto: gioia allo stato puro!
Il primo giorno che abbiamo cominciato a lavorare all' "Universo das oportunidades" abbiamo scoperto che ne facevano parte molti bambini che avevamo già
conosciuto lavorando nelle scuole, nonostante ciò la tensione si faceva sentire. Lavorando con bambini da ormai quattro anni, se c'è qualcosa che ho imparato, è che la prima impressione che loro hanno di te è fondamentale. Fondamentale per riuscire ad instaurare un rapporto di amicizia e di rispetto reciproco, indispensabile per riuscire a lavorare in un ambiente sereno e disciplinato ma soprattutto è una di quelle cose che mi ha sempre donato un gran senso di soddisfazione.
Per questo motivo i primi giorni mi sono limitata a giocare con loro e ad imparare a conoscerli, in modo da poter proporre attività e laboratori su misura, e, quando finalmente il giorno dei laboratori è arrivato, noi volontarie ci siamo ritrovate con più di venti bambini sorridenti che si dilettavano con i vari lavoretti... Ditemi se queste non sono gioie?
Sicuramente il laboratorio che è andato per la maggiore è stato quello delle uova di cioccolato, o meglio pseudo-uova, in poche parole i bambini avevano a disposizione cioccolato fuso, cacao e cocco, tutto ciò che dovevano fare era creare tanti piccoli cioccolatini per poi incartarli e metterli all'interno della 'Galinha da Pascoa' che avevamo ideato il giorno prima. Il risultato è stato sorprendente, nonostante la metà della cioccolata fusa sia finita direttamente nei loro stomaci, ma diciamo che era un rischio calcolato.
E' molto interessante osservare come i bambini dell'Universo abbiano comportamenti completamente opposti quando, invece d'incontrarli al centro, gli incontriamo a scuola. E' triste vedere come una bambina estroversa e sorridente all'Universo possa invece essere timida e ed emarginata nella realtà scolastica, o il contrario, un bambino che a scuola è un piccolo satana, all'Universo è il più obbediente di tutti. Non bisogna mai dimenticare che vengono da condizioni svantaggiate, ci sono figli di rifugiati di guerra, disoccupati, con gravi mancanze economiche e che grazie a Ana, Ana Paula, Sonia, Betta, Andres e molti altri ora hanno un posto dove stare insieme, studiare e giocare.
Passiamo invece al lavoro nelle scuole, decisamente meno impegnativo che all'Universo, nelle ultime settimane ci siamo impegnate nella costruzione di cartelloni vari in occasione della "Feira da saude"(feria della salute), praticamente mi sono impiastricciata di tempere e glitter come al mio solito. Oltre al lavoro per la feria abbiamo anche organizzato diversi giochi di gruppo con tutti i ragazzi che avevano voglia di passare una ricreazione diversa del solito, il risultato? I ragazzi più grandi che si divertivano come bambini mentre quelli più piccoli che li prendevano in giro... e dopo volevano giocare.
Infine tra le parole chiave ho nominato anche "camminare", anche se il termine più adatto penso sarebbe "scalare", già, perchè ogni singolo giorno ci vediamo costrette a camminare per un'oretta fino alle scuole e tornare indietro, il che sarebbe sicuramente più piacevole se la strada non fosse continuamente in salita, ma che dire? Tornerò a casa con un fisico migliore di qualsiasi modella!
Abbiamo anche cominciato a farci amicizie portoghesi e soprattutto abbiamo finalmente scoperto quando è il clou della "nightlife" di Portalegre, il giovedì! Dopo essere uscite per settimane di venerdì e sabato, e rimaste abbastanza deluse tutte le volte, abbiamo finalmente scoperto che stavamo sbagliando tutto, i portoghesi non escono di casa prima di mezzanotte e comunque la serata non diventa interessante prima delle due del mattino... quando si dice che la notte è giovane. Ad ogni modo, amo questo posto.
Ogni giorno che passa sento che questo progetto mi porterà grandi soddisfazioni, il tempo che passo con i bambini è qualcosa di magico, è come se tutto ciò che mi circonda improvvisamente sparisca, ci sono e ci sono loro. Questa è l'unica cosa di cui ho bisogno.
Grazie per la lettura e al prossimo aggiornamento!