Questo giovedì arrivano sul palco
di Officina Giovani alle ore 21.30, con un concerto ad ingresso gratuito, per la rassegna On stage musica: i Sick Tamburo, creatura di Gian Maria Accusani (già nei Prozac+), che
presenteranno il loro ultimo album 'Senza Vergogna', uscito il 3 giugno
scorso.
Per l'occasione abbiamo fatto quattro
chiacchiere con Gian Maria per capire cosa ci aspetta sul palco e come sta
procedendo questo tour che li ha visti girare l'Italia in lungo e in largo.
Ciao Gian Maria, 'Senza vergogna' è uscito ormai da quasi un anno, ti chiedo quindi se
puoi fare già un primo bilancio dall'uscita, visto anche che il disco suona
molto diverso rispetto ai due lavori precedenti ('Sick Tamburo' e 'A.I.U.T.O.').
Sì esatto, il disco è
uscito da dieci mesi ed è vero che è diverso dai precedenti: è stato una tappa di
un percorso di crescita che ci ha fatto evolvere; devo dire che è stato preso
molto bene dal pubblico, noi per primi eravamo timorosi riguardo a questo
cambio di suono, invece al nostro pubblico è piaciuto molto. Devo dire che è un
disco che ci rispecchia molto, a tutt'oggi ne siamo molto contenti. E' stato un
cambiamento che ci voleva.
Ti aspettavi una
reazione così positiva da parte del pubblico o è stata una sorpresa anche per
voi della band?
Non capivamo bene neanche
noi: quando abbiamo fatto il disco ci rendevamo conto del cambiamento;
pensavamo che una parte del pubblico avrebbe storto il naso e invece un'altra
parte avrebbe capito il lavoro che c'era dietro; siamo rimasti stupiti che la
maggior parte delle persone sia andata in questa direzione ed anzi si sia
aggiunto del nuovo pubblico.
Che tipo di Italia
state vedendo dai palchi, visto che il tour va avanti da qualche mese ormai?
Noi, dal nord al sud,
abbiamo sempre visto il mondo alternativo di cui anche noi facciamo parte: il nostro
mondo rimane un ambiente così e questa è la caratteristica che ha unito i posti
dove abbiamo suonato. Per il resto c'è stato grande divertimento sia in noi che
nel pubblico che ci è venuto a vedere. Fuori dai concerti ti dico che l'Italia
non funziona molto, ma questo lo sappiamo tutti.
Una parte del vostro
tour l'avete condivisa con un altro gruppo storico dell'indie italiano,
anch'esso di Pordenone come voi, ovvero i Tre Allegri Ragazzi Morti: che
esperienza è stata?
Guarda, siamo amici con
loro da una vita e devo dire che è stata un'esperienza davvero bella, anche più
bella e divertente di quanto non immaginassi; un'esperienza fantastica in
assoluto.
Questa unione delle
vostre due tipologie di pubblico, solitamente molto diverse, avrà permesso di
farvi conoscere ed amare anche dai fan dei TARM, piuttosto che viceversa.
Sì, questo era l'intento
anche quando siamo partiti con questo tour condiviso: mettere insieme due mondi
diversi per far avvicinare persone diverse alle due band. Devo dire che davvero
è stata un'esperienza anche migliore di quanto immaginassimo.
Cosa dobbiamo
aspettarci giovedì sera ad Officina Giovani?
Fondamentalmente
presentiamo il disco nuovo per intero, ciò che sono ora i Sick Tamburo, ma ci
sarà spazio anche per la storia della band.
Per maggiori informazioni: Pagina Facebook Sick Tamburo