Nero e bianco si sono fusi per trovare la luce del magnetismo della notte fiorentina. Quest'anno la Notte Bianca di Firenze che si è tenuta lo scorso giovedì, 30 aprile, aveva come tema il contrasto tra il buio della notte, The Black night, e il bianco della luce magnetica che quest'ultima sprigiona.
Io vi racconto la mia notte bianca, prima che i ricordi si sbiadiscano. Le strade erano chiuse al traffico ed il centro era vivibile a 360°. Molti ristoranti, pub, pizzerie erano aperti, alcuni di loro proponevano musica per intrattenere le persone che passeggiavano e ogni angolo della città era animato da artisti di strada e performers.
Ho visto dei ragazzi che facevano un disegno geometrico con la sabbia davanti al Palazzo della Signoria e una street band che proponeva pezzi jazz. I Musei per l'occasione erano aperti ad entrata libera (come Palazzo Vecchio e le Cappelle Medicee, la Chiesa di San Lorenzo e altre).
A Palazzo Medici Riccardi dalle 21,30 alle 22,30 un'artista teatrale pratese, Giulia Aiazzi, ha intrattenuto i bambini con storie adatte alla loro età e con i personaggi realizzati su cartoncino del "teatrino delle ombre" a cura di Teatro Bo.
Io sono arrivata a Firenze sul presto, quando ancora i motori della serata si stavano scaldando, e purtroppo molte postazioni per gli eventi musicali della sera non erano ancora attive. C'è chi ha preferito stare a godersi tutta la notte il Palazzo Vecchio fino ad oltre le 3 del mattino, potendo assistere al clou della festa.
Questa è la mia prima notte bianca... ma non credo proprio sarà l'ultima.
Sara Scardigli - ERBA magazine
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