Live or Alive?

Un viaggio sensoriale nella mente e nell'arte di Van Gogh

 
immagine della mostra
Fonte: www.vangoghalive.it

Firenze 16 Maggio 2015


Si apre a Firenze, nella suggestiva location della Chiesa sconsacrata di S. Stefano al ponte, la mostra multimediale Van Gogh Alive, the Experience. La vita e la pittura del noto artista olandese prendono vita come non abbiamo mai visto. Realizzata da Grande Exhibitions e PerLarge Grandi Eventi, la mostra giunge da noi dopo aver fatto il giro del mondo (Roma, Singapore, Turchia, Usa, Israele, Russia) e riscuotendo un enorme successo. Data la grande affluenza di visitatori tra toscani e turisti, la mostra è stata prolungata fino al 2 Giugno.

Il progetto, unico nel suo genere, si avvale di una sofisticata tecnologia chiamata Sensory4 che incorpora 40 proiettori ad alta definizione e un dolby surround; la location si trasforma in una sorta di sala cinematografica in cui i colori, le opere e l'esistenza tumultuosa di Van Gogh prendono vita intorno allo spettatore e lo avvolgono in una esperienza unica.

Si rompono i rapporti con il museo in senso tradizionale. Sono circa 3000 le proiezioni di opere che scorrono sulle pareti della Chiesa. Alcune come Notte stellata e Campo con volo di corvi si accendono e prendono vita. Accanto a queste risuonano forti le parole di Van Gogh, tratte dalle famose lettere a Theo. Dal momento in cui si entra si è subito inglobati nella vita dell'artista, un percorso cronologico ma prima di tutto sensoriale che ripercorre le tappe fondamentali della sua esistenza a partire dall'infanzia, fino a giungere alla sua follia, all'amore per l'amico Gauguin e infine al suicidio.

Un'esperienza davvero unica che per il suo carattere multimediale e digitale, si apre a tutti. Il curatore della mostra italiana, Fabio di Gioia, ci dice: "Questa è un'esperienza visiva e divulgativa inedita per avvicinare al mondo di Van Gogh, al suo immaginario e alle sue opere anche il pubblico meno abituato a frequentare le sale di mostre e musei".

L'esperienza è così coinvolgente e stimolante che, anche chi non ama la pittura vangoghiana, uscirà dalla mostra avendo a cuore il pittore olandese.

 


 
 

 

Chiara Francalanci - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

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