Quit the Doner / Changes

 
fonte: www.distrettoparallelo.it

Mercoledì scorso, 27 maggio, al Centro Pecci di Prato si è tenuto l'incontro tra David Allegranti (1984), giovane giornalista-blogger fiorentino, scrive sul "Corriere Fiorentino", "Panorama", "Vanity Fair", "GQ Italia", "Wired" e nel 2014 ha pubblicato "The Boy. Matteo Renzi e il cambiamento dell'Italia" (Marsilio), con Quit the Doner, Daniele Rielli. Nato nel 1982, inizia per caso quella che oggi è la sua carriera.

Esordisce scrivendo per un quotidiano locale, poi apre un suo blogger per scrivere in maniera più dettagliata. Oggi giornalista noto, scrive anche storie per la televisione ed il teatro. Realizza reportage narrativi per "Il Venerdì di Repubblica", "Internazionale" e "Riders". Ha collaborato con "Vice" e "Linkiesta" diventando uno degli autori più noti di long-form journalism italiano. Uscito allo scoperto dal suo pseudonimo solo pochi giorni fa, al Salone del libro di Torino, dove ha presentato il suo primo romanzo pubblicato da Bompiani intitolato "Lascia stare la gallina". I suoi lavori sono riuniti su www.quitthedoner.com, sito autoriale molto seguito.

L'intervista ha seguito delle domanda già in parte anticipate e le risposte hanno spaziato comprendendo aneddoti anche della vita privata di Quit the Doner; come il suo nome d'arte e/o nome del blogger. Niente a che fare con la chiusura dei kebab. Viveva a Berlino e lavorava in un hotel come portiere di notte, mangiava una media di 90 kebab al mese (circa) e beveva molto the verde. Cominciò ad avere evidenti problemi di stomaco ed eliminò il the verde, i problemi continuarono e solo successivamente eliminò il kebab, da questo episodio scaturisce il nome-blogger.

La conversazione ha toccato argomenti sul cambiamento del giornalismo, dalla carta stampata ad un giornalismo digitale e se la qualità delle notizie on-line è pari o superiore. Domanda che spazia, comprende campi e temi diversi, cambia secondo il territorio in cui vivi o per il quale scrivi. Uno dei problemi più importanti è la distinzione tra cartaceo e on-line, lo stesso giornale dovrebbe dare notizie pari o cercare delle strategie migliori, cercando di produrre del pezzi ugualmente interessanti (un esempio: il ristorante che ha una cucina ottima, sul sito cercherà di mettere in risalto la qualità, non cercherà di vendere piatti/immagini scarni, insipidi e poco gustosi). 

L'aspetto interessante del web è che il ritorno è immediato, si ha subito un'idea di cosa funziona e cosa no. La quantità dei dati è maggiore e più precisa. 

All'estero gli editori sono puri, in Italia si sono sempre occupati anche di altro, influenzando anche a livello politico quello che poi verrà pubblicato sui giornali, anche questo sembra essere in fase di cambiamento. 
La lingua del paese influenza?! Un articolo scritto in lingua inglese, lingua che la maggior parte del mondo conosce, conta dei numeri elevati, sia in quantità di like che di visualizzazioni. 

Edward Snowden, informatico statunitense, oggi ex tecnico della CIA che fino al 2013 lavorava per la NSA. Noto perché ha rivelato pubblicamente notizie dettagliate sui programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico fino ad allora tenuti segreti. Temi come questi che sul web sono poco condivisi e poco pubblicizzati hanno reso questo incontro brillante e interessante. 

Saviano, ad Amici parla di Dostoevsky, un ritorno al vertice delle classifiche c'è, come da Fazio nella presentazione di un eventuale libro, spesso funziona ma capita anche di no, ma la riflessione è se l'autore deve tornare da Amici o da Fazio per presentare un nuovo libro?! 

Per Quit the Doner la cultura è un percorso personale, che dura anni ed alla base c'è la Curiosità che ogni persona ha dentro di se, è l'elemento essenziale.  

Incontro concluso con la Repubblica di Bergamo che ha pubblicato un progetto intitolato "Invasione che non c'è 不存在的入侵". Merita di essere osservato, per la grandiosità dei grafici e dell'effettivo numero che pare essere diverso da quello che a noi sembra. www.repubblicapopolaredibolzano.it  
Incontro stimolante ed ha toccato molti dei punti importanti per il giornalismo.

Rivelli si occupa di giornalismo narrativo ed è quello che ha sempre cercato di fare; significa scrivere in prima persona, scrivere "meglio", adottare tecniche e sviluppare argomenti andando in profondità, produrre articoli di qualità, di approfondimento perché il dettaglio è la forza. Nonostante richieda un prezzo alto, sembra essere il futuro del giornalismo. 

 


 
 

 

Valentina Lippi - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

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