Intervista a Luca Cinotti de 'Il Tirreno'. Quale futuro per il giornalismo?

di Giulia Rovere

 

Luca Cinotti, giornalista del quotidiano Il Tirreno, da fine 2011 si occupa del sito internet della testata, dopo anni di lavoro nelle redazioni locali. Laureato in Filosofia, ha frequentato la Scuola Superiore di Giornalismo organizzata dall'Università di Bologna e dall'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna. Vincitore della borsa di studio Formenton, ha collaborato con 'La Repubblica' di Bologna , 'Grazia' e la rivista 'Giudizio universale'. Lo abbiamo intervistato per chiedergli quale sarà il futuro del giornalismo secondo lui: può l'on line soppiantare il cartaceo o magari può addirittura essergli di aiuto?

 

Nel corso del mio lavoro è subentrata la convinzione che il giornalismo on line possa rinnovare anche il quotidiano cartaceo. Lei cosa ne pensa?
Senza dubbio, il giornalismo cartaceo ha subito delle trasformazioni con l'avvento del giornalismo on line. Qui dobbiamo porci la domanda se può essere un'integrazione o in parte una sostituzione. Sicuramente avremo giornali cartacei molto più snelli che conterranno sopratutto approfondimenti più che notizie, destinate al giornalismo on line.
Prendo come esempio di riferimento la svolta che ha fatto 'La Repubblica' nel giornale cartaceo diminuendo le pagine e la grafica. Se leggiamo il loro giornale cartaceo possiamo accorgerci che sono per lo più approfondimenti, reportage, mentre sul sito vengono messe le notizie. 


Se il quotidiano cartaceo deve rinnovarsi in quale modo può porsi nei confronti dei lettori? 

Vi sono più strade: una è quella anticipata dai free press, si parla di quotidiani di basso livello. I giornali di tiratura nazionale devono puntare su articoli propri e non fare la guerra su notizie che possono avere tutti. Cercare di creare l'esclusiva nel cartaceo. Diverso è per i giornali locali che invece possono sfruttare molto di più il ruolo di servizio, ad esempio informare il lettore su bandi aperti, strade chiuse, dando informazioni di pubblica utilità.

 
Foto in bianco e nero primo piano di Luca Cinotti giornalista de Il 'Tirreno'
Fonte: profilo Twitter di Luca Cinotti
 

Secondo lei, il quotidiano cartaceo è in forte declino?
Sì, e questo è evidente. Ma soffrono molto di più i giornali nazionali. Ad esempio la pubblicità nel cartaceo si è dimezzata mentre on line è stata per anni inesistente non dando di fatto una rendita vera. A questo si aggiungono le agenzie che non sono state in grado di adattarsi. Per quanto riguarda invece i banner, dapprima venivano dati gratis, se ad esempio uno comprava la pagina cartacea per inserirci la propria pubblicità gli veniva offerta la possibilità di un banner gratuito anche online. Nell'ultimo anno invece in parte è cambiato tutto, oggi i giornali online puntano molto sui banner.

Internet rappresenta dunque una grande opportunità per il rinnovamento dei quotidiani tradizionali? 
Internet è una rivoluzione, non è un rinnovamento che va pensato con strategia. Di fatto sì, è una grande opportunità per una testata come noi locale, che vuole arrivare superando i confini geografici anche più lontano. Internet ci permette una diffusione maggiore delle notizie locali che possono arrivare dove il giornale cartaceo materialmente non arriva. Ad esempio, abbiamo lettori che dal sud Italia possono leggere le nostre notizie locali e commentarle dandoci anche innumerevoli spunti. 

 

Che cosa accadrà negli anni futuri al giornalismo cartaceo?
Il giornalismo cartaceo non è destinato, a mio parere, a morire. Cambierà, si reinventerà, ma non sparirà del tutto. Nonostante ci siano molti tentativi per farlo scomparire, questo non avverrà. Possiamo dire però che non ci sarà dialogo con la parte on line, ma andranno per vie parallele e distinte. Negli ultimi anni tutti i giornali hanno fatto degli esperimenti per incentivare il lettore a comprare anche copie cartacee della testata: per esempio si scrivevano le prime venti righe della notizia online, poi se uno la voleva finire di leggere doveva comprare il giornale all'edicola. Questo esperimento non ha funzionato ed è stato piuttosto deludente. Il lettore on line è abituato alla free news ovvero alle notizie che possono essere fruite gratis. All'interno della testata la parte che va in edicola e quella on line saranno diverse.

Il giornalismo on line di oggi dove sta andando? Quali aspetti potrà assumere in futuro?
Questa non è una domanda di facile risposta: negli ultimi anni c'è stata una rivoluzione e una controrivoluzione. A mio parere i giornali assumeranno aspetti diversi da quelli di oggi, sarà il giornale a portare materiale agli utenti, più che gli utenti al giornale. Sempre più il rapporto utente/giornale diventerà paritario, i siti dei giornali dovranno diventare un luogo di discussione, confronto della notizia e non solo di mera trasmissione. Questa verrà superata.

 

Cosa
ne pensa dei giornalisti improvvisati sul web? Sono un arricchimento o una banalizzazione dell'informazione? 
Obiettivamente è nato un mondo che con il giornalismo vero e proprio ha poco a che fare perché non rispetta i valori di base, come la verifica di una notizia o della fonte primaria, e questo può portare alla disinformazione vera e propria che scatena reazioni opposte, come ad esempio chi smaschera le bufale su internet. A pensarci bene è molto più giornalistico il lavoro fatto da chi smaschera bufale che i tanti giornalisti improvvisati. In questi anni c'è stato un fiorire
di soggetti che portano alla disinformazione più che ad un arricchimento, lo si può constatare con il tema dell'immigrazione sempre preso di mira. Proprio a Lucca tempo fa hanno fatto circolare una vecchia notizia di una rivolta di immigrati a San Concordio che ha creato parecchio disagio. Questa notizia, che invece era di quasi un anno e mezzo fa, è passata come una notizia recente creando scandalo tra i lettori. Spesso ci capita di dover far fronte a questa realtà. Con il giornale online nascono anche una serie di altri problemi, dovuti proprio alla possibilità che il lettore ha di commentare le notizie lette. Dalla nostra esperienza deriva che molto spesso chi contesta una notizia non ha nemmeno letto il pezzo, molti lettori on line commentano a prescindere e abbiamo verificato che, quando una persona fa un commento non idoneo e poco conforme al pezzo, se gli viene spiegato gentilmente il suo errore, molti dei lettori apprezzano la spiegazione data e appoggiano la testata. Questo è un fenomeno in parte consolatorio. L'esigenza di un moderatore è importante se si vuole ottenere i così detti 'like'.

 

I lettori de 'Il Tirreno' sono amanti del web o preferiscono ancora il cartaceo?
Il lettore de 'Il Tirreno' è molto affezionato al cartaceo. Parliamo comunque di un pubblico soprattutto over 50, mentre il lettore on line conosce il sito e lo apprezza. Esistono in pratica due pubblici: quello della carta stampata e quello del web. Inizialmente non era così, poi con l'evoluzione di questi ultimi anni è cambiato e più della metà di persone leggono le notizie sul sito. Il lettore amante del cartaceo è più difficile da portare on line. Le fornisco dei dati interni: attualmente la nostra testata vende circa 60 mila copie cartacee, mentre gli utenti unici medi online sono circa 180 mila. Ma anche qui è una questione di equilibri tra ciò che si pubblica sul cartaceo e ciò che invece viene messo on line.

E la grafica del sito quanto è importante?
La grafica è importante, ma dobbiamo tenere conto che da una parte
c'è la home page, che ha la sua rilevanza e deve essere sempre ordinata e leggibile. Di fatto la  grafica assume meno importanza, quello che conta è come è fatto un sito nella sua totalità e la sua organizzazione interna. Se un giornalista correda una notizia con foto e video questo va ad integrazione attirando il lettore. Anche noi abbiamo apportato qualche cambiamento sul modo di gestire la notizia. Ormai anche la figura del giornalista è cambiata, la nuova figura del giornalista  2.0 deve avere un minimo di conoscenze di informatica, che reputo ormai fondamentali. Il giornalista per creare una buona notizia deve  raggiungere molti ingredienti multimediali.

 

Per maggiori informazioni: Profilo Twitter di Luca Cinotti 

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016