Uomini in guerra - Sepùlveda

Al Pecci Luis Sepùlveda incanta Prato

 
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Tantissime persone hanno assistito martedì 27 ottobre, all'apertura del ciclo "Uomini in guerra", una serie di incontri a cura del giornalista polacco Włodek Goldkorn con alcune delle personalità più importanti del mondo della cultura, per dibattere su come la letteratura possa essere un antidoto ai conflitti, soprattutto oggi.

Ad aprire il ciclo è stato lo scrittore cileno Luis Sepùlveda, uno degli autori di riferimento della nuova narrativa sudamericana. La parola può servire ad allontanare la minaccia della guerra? Intervistato dal giornalista, Sepùlveda ha spiegato come la letteratura possa diventare uno strumento importante di denuncia contro ogni conflitto.

«La minaccia più grande in questo momento per l'umanità non è la bomba atomica - ha detto lo scrittore - ma il nuovo trattato commerciale internazionale, che debilita il concetto di stato a vantaggio esclusivamente del mercato».

Davanti al pubblico pratese, lo scrittore ha inoltre presentato il suo nuovo libro "Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà", una nuova favola, che attraverso personaggi interpretati da animali, come spesso nei suoi libri, affronta tematiche morali, etiche e sociali su cui dibattere e al tempo spesso trasmettere valori umani a lui tanto cari, come l'amicizia, il rispetto e l'impegno civile. Alla domanda del giornalista per quale motivo scrivesse favole interpretate da animali, lo scrittore ha risposto che "si sente più a suo agio", spiegando come "sia più semplice afferrare certi comportamenti degli esseri umani se osservati con occhi diversi dai nostri".

Sepùlveda racconta inoltre di come gli sia venuta l'ispirazione per il libro: "L' idea mi è venuta un giorno visitando una scuola di musica per bambini in una comunità del sud del Cile. A un certo punto un ragazzino molto triste si allontanò all'improvviso perché qualcuno gli aveva rubato il cane.

Non sapevo come consolare la sua tristezza, ma per fortuna arrivò una donna che conosceva i segreti della natura e che era brava a dare consigli, si avvicinò al ragazzo e, rassicurandolo, gli disse che la sua tristezza era il riflesso della fedeltà del cane, un valore fortissimo grazie al quale il cane sarebbe tornato da lui prima o poi».

Dopo aver affrontato insieme al giornalista altri temi come la fratellanza, l'altruismo, la solidarietà ed aver parlato della guerra del Congo, Sepùlveda ha concluso il dibattito ricordando quanto sia importante la democrazia, che per lui non si esaurisce nel voto, ma deve essere "un costante controllo del potere".

L'evento, grazie anche alla formula a ingresso gratuito, ha registrato il tutto esaurito esattamente come l'ultima volta in cui lo scrittore cileno era stato invitato al Pecci, per questo motivo ha confessato di avere un legame particolare con Prato.

 


Ecco i prossimi incontri che si terranno sempre alle ore 18 presso i nuovi spazi del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato:

18 novembre 2015 - LUCIA GORACCI Inviata di guerra della RAI, Lucia Goracci analizzerà le diverse modalità con cui la guerra viene raccontata al pubblico, affrontando, in questo modo, il difficile rapporto fra guerra, social media, giornali e TV.

5 dicembre 2015 - DAVID GROSSMAN Lo scrittore israeliano parlerà di come la poesia e la letteratura possono essere la reazione a un qualcosa di innaturale e inconcepibile come la guerra, in cui il dolore di un singolo è il dolore di tanti e in cui la difficoltà maggiore è quella di rimanere inevitabilmente umani.

19 gennaio 2016  - MARCO BELPOLITI Lo scrittore Marco Belpoliti racconterà il complesso e profondo universo di Primo Levi, rileggendo la sua personale visione del conflitto, passando dalla letteratura alla fotografia, dall'antropologia alla chimica.

2 febbraio 2016 - DONATELLA DI CESARE Analizzando il difficile momento della ricostruzione di Israele dopo Auschwitz, Donatella di Cesare prenderà in esame una nuova concezione di pace, messianica e intesa come "attenzione non indifferente" verso l'altro contro una guerra, al contempo, totale e totalizzante, come quella israelo-palestinese.

 
 

 

Stefania Tempestini - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

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